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La ricostruzione del ritrovamento del cadavere di Yara

É il 26 febbraio 2011, sette anni fa. Un sabato pomeriggio come tanti per Ilario Scotti, un 40enne di Brembate appassionato di aeroplanini telecomandati. Intorno alle 14 l’uomo si reca in una zona isolata di Chignolo d’Isola, in località Bedeschi, per far volare uno dei suoi apparecchi. L’aeroplanino cade in mezzo a un campo, e quando Scotti lo raggiunge per recuperarlo nota qualcosa tra le erbacce. “Da come era ridotto, sembrava un sacco dell’immondizia”, dirà poi ancora scosso nella sua deposizione al processo, tre anni dopo. Invece, quello, è il cadavere di Yara Gambirasio.

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