L’arrivo della stagione autunnale coincide con un progressivo calo delle temperature; di conseguenza, specie nelle regioni dove il clima invernale è più rigido, diventa necessario mettere nuovamente in funzione gli impianti di riscaldamento. La diffusa inflazione e l’aumento dei costi dell’energia impone un utilizzo razionale di termosifoni, caldaie e affini, in maniera tale da ridurre al minimo lo spreco energetico e contenere i costi di esercizio degli impianti. Di seguito, vediamo quali sono alcuni dei possibili accorgimenti che possono essere messi in atto a tal proposito.
Dove e come intervenire
In linea di massima, il risparmio energetico si fonda su due aspetti fondamentali; come sottolinea l’ENEA (l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) occorre “adottare non solo le migliori tecnologie/tecniche disponibili sul mercato, ma anche un comportamento consapevole e responsabile verso gli usi dell’energia“. In concreto, spiega l’agenzia, bisogna sfruttare l’energia “in modo razionale”, eliminando gli sprechi che scaturiscono da sprechi, perdite, malfunzionamenti e manutenzione carente degli impianti.
Consigli e accorgimenti utili
Per quanto possa sembrare banale, la prima cosa da fare per garantire il corretto funzionamento degli impianti (e ridurre così sprechi e perdite) è eseguire regolarmente la manutenzione necessaria. Di solito si tratta di interventi programmabili su base annuale o biennale, a seconda delle caratteristiche del sistema che serve l’unità abitativa; i controlli devono essere eseguiti da una ditta specializzata che metta a disposizione personale competente e qualificato.
Un impianto in regola e ben funzionante può essere comunque migliorato, implementando – ove possibile – tecnologie in grado di migliorarne le prestazioni di esercizio. In particolare, è bene valutare l’opportunità di installare dei dispositivi per la regolazione e l’attivazione programmata del riscaldamento.
I più comuni sono i termostati e i cronotermostati. La loro funzione principale è quella di garantire il raggiungimento e il mantenimento di una temperatura interna preimpostata; in sostanza, una volta raggiunta la soglia desiderata, il dispositivo fa in modo che l’impianto di riscaldamento si spenga o funzioni a regime ridotto, per limitare il dispendio di energia. Entrambi i dispositivi, facilmente reperibili anche online tramite un e-commerce specializzato come Emmebistore, consentono anche di impostare gli orari di accensione e spegnimento degli impianti. In tal modo, è possibile ottimizzare il funzionamento di caldaia e termosifoni, tenendoli accesi solo quando è davvero necessario.
Stesso discorso vale per le valvole termostatiche; per legge, sono obbligatorie nei condomini ma possono essere installate anche in unità abitative indipendenti o semi indipendenti. Servono a modulare il flusso di acqua che scorre attraverso i termosifoni e consente di diminuire il consumo idrico fino al 20%. In aggiunta, ecco cosa si può fare per ridurre i costi del riscaldamento domestico:
– non coprire i termosifoni con biancheria umida, tende, mensole o paratie in legno, in quanto creano un effetto ‘tappo’ per il quale l’elemento impiega più tempo a riscaldare l’ambiente in cui si trova;
– installare para spifferi in gomma a porte e finestre, per evitare che l’aria calda si disperda verso l’esterno e serva più tempo per raggiungere la temperatura desiderata all’interno della casa;
– far arieggiare gli ambienti durante le ore più calde della giornata, così da limitare al massimo la dispersione del calore;
– isolare la parete dai termosifoni, inserendo uno strato di materiale riflettente; in tal modo, il calore resterà all’interno della casa, anziché essere assorbito dalla muratura;
– installare porte e finestre con doppi vetri ad elevate prestazioni termiche ed isolanti; gli infissi e i serramenti sono infatti spesso causa di dispersione termica del calore;
– migliorare il grado di isolamento termico degli ambienti; a tale scopo servirebbero interventi strutturali (cappotto termico esterno) ma si può ovviare con un rivestimento in materiale isolante inglobato in strutture di cartongesso.
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