Il mercato della vendita di auto tra privati è ormai da tempo in fermento: con la crisi che ha colpito l’universo del nuovo, tra ritardi nelle consegne e chip sempre più carenti, sempre più automobilisti si stanno affidando all’usato. E con l’entrata su questo mercato di nuovi acquirenti e venditori, comprensibilmente poco esperti, si è venuto a creare un contesto particolarmente appetibile per i truffatori. Non a caso, i tentativi di raggiro sono in rapidissima crescita. Ma come difendersi e, soprattutto, quali sono i tre miti da sfatare sulla compravendita di auto tra privati?
Il bonifico istantaneo è sicuro
Quello del bonifico istantaneo sicuro è, tutto sommato, un nuovo falso mito: questo perché ha fatto capolino da poco sul mercato dei pagamenti.
I venditori tendono a ritenere che il bonifico istantaneo sia sicuro, ma proviamo a immaginare uno scenario molto diffuso: l’acquirente si presenta per il trapasso, effettua il pagamento con Bonifico Istantaneo e riceve in cambio l’auto. Il venditore torna a casa soddisfatto, ha venduto il veicolo a un buon prezzo e il denaro è già sul conto.
Dopo qualche giorno, però, il venditore si vede recapitare un invito a presentarsi in caserma o alla Polizia Postale per ragioni di giustizia. In questa sede scopre che il pagamento ricevuto è stato effettuato con il denaro di un ignaro settantenne, vittima di un furto d’identità e di un accesso illecito al proprio conto corrente. Emerge quindi che il malintenzionato acquirente, ha pagato il veicolo con denaro non di sua proprietà, illecitamente sottratto.
In una simile situazione, per quanto il venditore sia vittima di un raggiro e parte lesa tanto quanto il legittimo proprietario del conto corrente, il rischio è quello di perdere sia i soldi che il mezzo. Il denaro verrà ovviamente restituito all’ignaro settantenne, a seguito della fase d’indagine e dell’eventuale procedimento penale a carico dell’acquirente. Recuperare il veicolo è invece una remota possibilità: con molta probabilità, sarà già stato smembrato per il mercato nero dei ricambi o, ancora, spedito all’estero.
Basta l’esperienza per evitare le truffe
L’eccessiva sicurezza nel proprio “fiuto per gli affari” può giocare brutti scherzi. Le tecniche adottate dai truffatori sono infatti sempre più raffinate e credere di scamparla semplicemente perché si ha una certa esperienza sul mercato, o perché non si è mai vissuta una situazione spiacevole, può aumentare i rischi.
Da documenti falsi indistinguibili da quelli legittimi, passando per le truffe sui metodi di pagamento, nella maggior parte dei casi ci si accorge troppo tardi di essere raggirati. Quando, cioè, ormai si è perso il denaro o addirittura il mezzo. Bisogna invece agire con un certo anticipo, tutelando l’intera compravendita.
Nessuno ha interesse a truffarmi
“Perché mai dovrei essere truffato?” con la falsa convinzione che il compratore abbia tutto l’interesse di acquistare l’auto, e il venditore di consegnarla, spesso ci si approccia al mercato dell’usato con fin troppa ingenuità. Eppure sono sempre più gli attori sul mercato che hanno dei secondi fini e, purtroppo, recitano fin troppo bene la parte dei soggetti corretti e leali. D’altronde, è proprio così facendo che conquistano la fiducia delle loro vittime.
È proprio approfittando di questa fiducia che vengono perpetrate le due truffe oggi più frequenti. La prima è quella sul bonifico: il compratore versa la somma richiesta, mostra la distinta di versamento al venditore, riceve l’auto e ritira il bonifico, per poi scomparire nel nulla. La seconda, quella sull’assegno circolare: un venditore malintenzionato chiede alla propria vittima di inoltrare una foto dell’assegno via mail o sui servizi di messaggistica, ne crea così un clone indistinguibile dall’originale e incassa illecitamente il denaro, per poi darsi alla macchia.
I metodi di pagamento mi proteggono
Questo è il mito più duro a morire: nessun metodo di pagamento offre sufficiente protezione dal rischio di essere truffati. I contanti possono essere falsi o provenienti da attività illecite o riciclaggio, il bonifico può essere ritirato – anche quello istantaneo – e gli assegni spesso vengono clonati o falsificati. Non ci si può fidare, semplicemente ci si deve affidare a servizi che tutelano sia il compratore che il venditore.
La soluzione? I servizi di tutela del pagamento
Esistono servizi che tutelano il pagamento, sia per il compratore che per il venditore. Funzionano in modo semplice:
– Compratore e venditore si registrano al servizio, inserendo i dati del veicolo;
– Il compratore deposita la somma concordata su un conto corrente segregato, indicato dal servizio stesso;
– Al termine del passaggio di proprietà, uno dei due carica il relativo codice da 22 cifre o il corrispondente QRCode fornito dall’agenzia che si occupa del trapasso;
– A seguito delle opportune verifiche, che la piattaforma può fare, viene inviato il denaro al venditore.
I vantaggi sono più che evidenti con tali metodi, infatti né il compratore e né il venditore possono cadere nella trappola di una truffa, inoltre si annulla quella noiosa situazione in cui il passaggio è già stato fatto e i soldi ancora non ci sono, oppure, al contrario, il venditore ha già i soldi in mano ma il trapasso deve essere compiuto.
Uno di questi servizi, che stanno rivoluzionando il mercato, si chiama Owny ed è 100% italiano, oltre ad avere dei costi molto contenuti, sicuramente inferiori rispetto al ricevere una truffa.
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