Bergamo. È in calendario per martedì 24 settembre dalle 14.30 alle 16,30 un presidio di solidarietà contro tutte le aggressioni subite dal personale di terra dell’aeroporto Il Caravaggio di Bergamo.
Cub Trasporti Bergamo afferma: “Visto il susseguirsi di gravi fatti violenti, che hanno intensificato la spirale discendente della sicurezza sul nostro posto di lavoro, dopo un confronto ampio e approfondito tra di noi, abbiamo deciso di “aprire” la nostra vertenza in AGS, alle questioni più generali che crediamo riguardino chiunque viva sulla propria pelle le problematiche legate al tema sicurezza in aeroporto. Ricordiamolo, spetterebbe alle aziende e al Gestore garantire una postazione “sicura e serena” ad ogni dipendente operativo all’interno del sedime aeroportuale di Orio al Serio. Gravissima è stata l’ultima aggressione che ha visto coinvolta una ragazza della biglietteria, la quale, ha riportato gravi ferite e tempi di recupero, soprattutto a livello psicologico, che non possiamo quantificare”.
“Come lavoratici e lavoratori in lotta da mesi – prosegue la nota di Cub Trasporti – ovviamente sciopereremo per portare avanti la nostra battaglia riguardo agli inquadramenti e ai diritti che ci siamo posti come obbiettivo ma vogliamo dare un primo segnale anche su altre questioni. Tra queste c’è, appunto, il diritto di non smontare il turno viola di botte o con qualche ciocca di capelli in meno; vorremmo che fosse un diritto/dovere acquisito a stretto giro per tutte e tutti a prescindere da ogni altra questione sindacale che comunque abbiamo ben presente. Ci chiediamo con quale dignità arrivino le sterili manifestazioni di affetto e vicinanza da parte di chi, per mesi, ha ignorato le ripetute segnalazioni che avrebbero potuto evitare questa situazione paradossale? Per questo innanzitutto vogliamo invitare tutte tutti a sostenere lo sciopero in AGS e chi, in BGYIS, FC Handling etc., fuori dal turno, senta sulla propria viva pelle questo tipo di problema ad una mobilitazione unitaria a prescindere dalla tessera sindacale in tasca”.
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