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Il commento

Scontro Grillo-Conte nel Movimento 5 Stelle, Violi: “Allontana dagli italiani”

Il coordinatore regionale dei pentastellati si esprime sulle polemiche fra il fondatore del M5S e il suo leader

“Sono convinto che quando la politica parla a se stessa si allontana dai cittadini. Anziché dare spazio a queste polemiche dovremmo continuare a occuparci dei problemi e del futuro degli italiani”. Così Dario Violi, coordinatore regionale del Movimento 5 Stelle, si esprime in merito allo scontro fra il fondatore del M5S, Beppe Grillo, e il suo leader, l’ex presidente del consiglio Giuseppe Conte.

La polemica fra i due è piuttosto accesa e sta proseguendo con uno schietto botta e risposta. A ottobre, quando si terrà l’assemblea Costituente, i pentastellati si troveranno davanti a un bivio: abbracciare la linea di Conte, disposto a cambiare l’assetto del partito, persino nelle sue regole originarie se necessario oppure attenersi ai rigidi dettami grillini.

“Da coordinatore regionale – commenta Violi – penso che sia un problema quando la politica parla a se stessa e non dei problemi dei cittadini. Dovrebbe continuare a concentrarsi sul futuro degli italiani, invece si allontana dalle persone. Mi preoccupa il fatto che in concreto non c’è una ragione per disperdersi in queste polemiche fra chi ha fondato il Movimento e chi lo rappresenta e fra l’altro lo fa benissimo, come realtà di cambiamento ma anche di governo e d’istituzione. Sono due anime che hanno sempre convissuto, come avviene in tutte le forze politiche dove si trova la sintesi fra posizioni diverse. Non c’è motivo di fermarsi soprattutto in un momento in cui il governo Meloni inizia a scricchiolare perché non dà le risposte ai cittadini su sicurezza, lavoro, economia ecc. Hanno promesso mari e monti, il blocco navale, la cancellazione della Legge Fornero e molto altro, mentre l’economia sta ristagnando. È il momento di rilanciare temi urgenti come il lavoro povero, che è molto sentito anche dalle nostre parti perché tanti lavoratori percepiscono stipendi bassi e faticano a pagare le spese. Ritengo che non ci si debba concentrare su questioni organizzative interne che peraltro sono normali in qualsiasi associazione, partito e famiglia”.

“Rimango orgoglioso – aggiunge Dario Violi – del Movimento 5 Stelle, che nonostante tutto resta la proposta più innovativa che la politica italiana possa offrire. L’obiettivo è quello di essere funzionali alle problematiche della gente e nei quattro anni in cui ha governato il Movimento ha portato avanti diversi progetti innovativi, come il reddito di cittadinanza e i bonus”.

In merito alla collocazione politica del Movimento 5 Stelle, ossia se farà parte del campo largo del centrosinistra, osserva: “Dove ci sono progettualità comuni e condivise dalla base non ci sono problemi. Laddove la coalizione consiste in una somma di sigle o di aggregazioni che guardano ai dati di presunti sondaggi no. A fare la differenza è la partecipazione diretta degli iscritti, che possono esprimersi sulle alleanze: rivendico, in quest’ottica, che la Lombardia è l’unica regione in cui sono stati chiamati a dare il proprio parere a riguardo. In linea generale, prima va costruito un progetto comune fra i partiti e le forze politiche che possono far parte della coalizione, facendo in modo che risolva i problemi dei cittadini e sia credibile, e poi si individua il candidato in grado di rappresentarli”.

“Renzi – annota Violi – si è rivelato inaffidabile. Ha governato e aveva un ampio credito, poi si è schiantato e il giorno dopo ha preso parte a una conferenza con il peggiore dittatore. Siamo aperti al confronto con i militanti delle varie forze politiche, ma ci domandiamo che contributo possa dare lui alla coalizione. Se rappresentasse un’idea politica saremmo aperti, mentre il suo ci sembra un partito personale”.

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