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Il personaggio

Oney Tapia sei leggenda! La stima degli amici e colleghi: “Uno di noi, trasmette energia positiva”

Un personaggio totale, l’italocubano di Sotto il Monte che ha conquistato l’oro nel lancio del disco F11 alle Paralimpiadi di Parigi. La testimonianza di Lara Magoni: “Manda sempre messaggi importanti”. E intanto l’azzurro canta i Nomadi in diretta nazionale

Parigi. In una delle serate sportive più scintillanti per Bergamo, grazie anche al bronzo nell’handbike di Mirko Testa e l’argento di Martina Caironi nel salto in lungo, la stella che brilla di più è quella di Oney Tapia e del suo oro conquistato alle Paralimpiadi di Parigi 2024.

Il gigante buono è riuscito finalmente a trionfare nel palcoscenico più importante della sua carriera e non è stata per nulla una vittoria scontata, anzi; oltre agli ostici avversari, come si è rivelato l’iraniano Bajoulvand, la vera insidia di Tapia è stata la pioggia, che ha inumidito la pedana del lancio del disco categoria F11, creando qualche problema in prima battuta, ma poi eccellentemente superato con il penultimo tiro decisivo da 41.92.

Un entusiasmo contagiosissimo quello di Oney, che vive di questi momenti ed è capace di assaporare al meglio ogni tipo di rivalsa; la prima dopo quel tremendo 2011 dove, già trasferitosi in Italia dalla lontanissima L’Avana (Cuba) da quasi 9 anni, durante il suo consueto lavoro da giardiniere, viene colpito al capo in modo violento da un ramo, con conseguente danneggiamento del centro nervoso e perdita assoluta della vista. Nonostante un primo periodo difficoltoso, non si dà per vinto e continua a coltivare la sua grande passione per ogni tipo di sport: passa prima dal goalball al toball, per poi, nel 2013 avvicinarsi a quel mondo, per lui fantastico, dell’atletica leggera, specializzandosi, grazie anche alla sua stazza fisica imponente, nel lancio del disco e nel getto del peso.

La svolta della sua vita avviene proprio a Bergamo dove entra a far parte dell’Omero Runners Bergamo, conoscendo, così, la dimensione strettamente paralimpica dello sport e dell’inclusione sociale.

C’è poco da dire, Oney ha veramente trovato la sua dimensione e da lì inanella un record dietro l’altro: tre ori europei, uno mondiale e ora l’apoteosi paralimpica.

“Non vedevo l’ora che arrivasse questo momento – ha detto ai microfoni Rai a fine gara -. Anzitutto voglio mandare un saluto alle mie figlie, che hanno sofferto per la mia brutta prestazione nel peso. La delusione per quello è stata cocente, ma siamo riusciti a sfruttarla per arrivare a questo risultato. Lo sport è questo: si cade, ci si rialza, si piange, ma alla fine ci si diverte”.

E chi meglio di lui, del ragazzone ormai bergamasco d’adozione che ora vive a Sotto Il Monte con la famiglia e che non si è mai perso d’animo, sperimentando e strappando sempre un sorriso a chi si sentiva in difficoltà a relazionarsi con lui: un vero e proprio stakanovista, il 48enne, come testimonia anche la sua partecipazione, con tanto di vittoria, al talent show ‘Ballando con le Stelle’; quello stesso ragazzo arrivato con poco in tasca e tante speranze da oltreoceano, lo stesso ‘omone’ che oggi durante un’intervista ufficiale canta ‘Io Vagabondo’ dei Nomadi.

“Mi mancava l’oro paralimpico in bacheca – ha continuato Oney -; adesso posso appenderlo insieme all’argento e ai due bronzi, una bacheca bellissima. Mi hanno scritto in tantissimi, quando realizzerò quello che ho appena fatto risponderò a tutti, ve lo prometto”.

La gioia sua è tutta quella di un popolo intero che lo ha accolto e lo ha aiutato a rialzarsi, facendogli capire che quel muro della disabilità era proprio lì pronto ad essere distrutto, o quantomeno aggirato. I messaggi di affetto sono tanti, a partire da chi ci ha lavorato fianco a fianco, come Lara Magoni, eurodeputata, delegata provinciale del Coni, nonché grande amica di Oney, tanto che nel 2017, la ex sciatrice, lo aveva inserito nella squadra dei fiduciari rappresentanti del Coni Bergamo: “La vittoria di Oney – racconta Magoni – l’ho vissuta intensamente, ero virtualmente con lui mentre si preparava al lancio, ho trattenuto il respiro, il cuore inizialmente non lo percepivo e poi…un urlo di gioia, palpitazioni a manetta, brividi e lacrime di gioia. Oney è uno di noi, un amico, una persona generosa verso il mondo, non l’ho mai visto arrabbiato ed è assolutamente capace di trasmettere energia positiva ad ogni incontro. Grazie a persone come lui, il mondo dello sport lancia messaggi importanti. La sua vittoria sarà senz’altro un volano per abbattere gli ostacoli in coloro che ancora pensano di non potercela fare. La vita è capace di regalare emozioni straordinarie; complimenti Campione”.

E chissà se riuscirà a regalare a sé stesso e a tutti un’altra emozione paralimpica, magari in quel di Los Angeles; intanto, Oney Tapia è già leggenda.

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