Sant’Omobono Terme. “Rischio di chiudere!”. Ha fatto rumore il grido d’allarme dell’allevatore bergamasco Francesco Carminati dell’azienda agricola Recudino, a Selino Alto, frazione di Sant’Omobono Terme, isolata da uno smottamento che si è verificato tra il 30 e il 31 maggio sotto l’unica strada che porta all’azienda.
L’azienda di Carminati possiede una sessantina di pecore e una quindicina di mucche da latte, con le quali produce lo stracchino all’Antica Presidio Slow Food. La frana ha messo in crisi l’allevatore per quanto riguarda l’approvvigionamento: la chiusura dell’unica via d’accesso all’azienda non permette infatti di rifornire gli animali di fieno e mangime.
L’intervento di messa in sicurezza è stato stimato a circa 400 mila euro, soldi che però il Comune di Sant’Omobono non ha, come spiega il sindaco Ivo Manzoni: “Il Comune sta facendo il possibile per cercare una soluzione, ma al momento non ha i fondi per intervenire anche con un ripristino provvisorio. Sono stati messi due elementi – una copertura e un cordolo di cemento – per evitare che la situazione peggiori ulteriormente. Più di così non possiamo fare, attendiamo che ci siano fondi regionali”.
![allevatore bergamasco Francesco Carminati (Facebook)](https://www.bergamonews.it/photogallery_new/images/2024/07/allevatore-bergamasco-francesco-carminati-facebook-776323.jpg)
Fondi regionali che sembrano in dirittura d’arrivo: il consigliere regionale e presidente della Commissione Territorio, Infrastruttura e Mobilità, Jonathan Lobati si è recato di persona sul posto per valutare la situazione e proporre, con il collega Pietro Macconi, un incontro, avvenuto poi a Milano alla sede dell’Assessorato al Territorio di Regione a Palazzo Lombardia venerdì 28 giugno.
“La situazione è molto complessa – spiega Lobati – così ho proposto all’allevatore un incontro in Regione con l’Assessore regionale al Territorio e Sistemi verdi Gianluca Comazzi, il sindaco di Sant’Omobono Terme Ivo Manzoni, il presidente della Comunità Montana Valle Imagna Roberto Facchinetti, il consigliere regionale Pietro Macconi e i rappresentanti di Coldiretti. Il confronto è andato bene, ora cerchiamo di lavorare per mettere in sicurezza il prima possibile lo smottamento e permettere a questo ragazzo di continuare il suo lavoro”.
Grazie a risorse regionali, verrà programmato un intervento per mettere in sicurezza il versante di frana e ricostruire così la viabilità comunale interrotta.
“È stato un incontro caratterizzato da concretezza, buon senso e pragmatismo – spiega Carminati – Mi sono sentito un po’ meno solo, inserito in una relazione di comunità operante, che si fa lavoro, storia e cultura nel riconoscimento condiviso della medesima identità lombarda, che nel momento del bisogno si trasforma in solidarietà concreta. Ringrazio i promotori del proficuo incontro”.
Anche la Comunità Montana Valle Imagna si era resa disponibile nei giorni scorsi a trovare un modo per trasportare del fieno fino all’azienda agricola, eventualmente anche con l’uso di un elicottero: “La situazione è molto complessa e va studiata con attenzione prima di procedere. Ci vuole pazienza, ma nel frattempo noi siamo disponibili ad aiutare l’azienda agricola con i modi e le possibilità che ci competono”.
Francesco Carminati commenta: “L’incontro con l’assessore regionale al Territorio, Gianluca Comazzi, è stato molto positivo perché improntato su basi umane e sulla concretezza. Non si è messo in cattedra, ma è entrato nel vivo del problema e ha voluto sapere maggiori informazioni sullo smottamento, su cosa fosse successo e sulle attività agricole che erano state compromesse. Ha ricostruito il quadro completo di quanto accaduto dialogando a tu per tu con me, mettendosi nei miei panni. Ha elevato la politica a quella che dovrebbe essere la sua vera natura, ponendosi in ascolto delle necessità e delle criticità da risolvere dando vita a una proficua collaborazione fra le istituzioni”.
L’iniziativa, promossa dai consiglieri regionali Jonathan Lobati (anche presidente della commissione Territorio della Lombardia) e Pietro Macconi, ha permesso di giungere a una svolta. “Oltre all’azienda – prosegue Carminati – sono stati convocati il sindaco di Sant’Omobono Terme, il presidente della Comunità Montana Valle Imagna e i rappresentanti di zona della Coldiretti. Con il suo intervento, l’assessore ha costruito uno scenario operativo che finora mancava perché i vari attori del territorio si erano mossi separatamente. Ha chiesto cosa avesse potuto fare per mettermi in condizioni di tornare a lavorare e ha individuato due step. Il primo, che dovrebbe partire nell’arco di una o due settimane, consiste nella messa in sicurezza della strada e di una parete del versante in modo da garantire la viabilità all’azienda e alle altre realtà in loco. Il secondo, invece, è previsto in autunno perché richiede maggiori risorse e consiste nella bonifica di tutto il versante e nella regimazione delle acque meteoriche considerando che le canalizzazioni presenti non bastano qualora dovesse piovere tanto com’è accaduto nelle scorse settimane”.
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