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L'illustre curioso

Addio Sofi, insegna agli angeli a spillare birra da uno strumento a fiato

Clusone perde il grande appassionato di musica Claudio Giudici, per tutti Sofi. Boris Savoldelli, vocal performer e insegnante di canto jazz al conservatorio di Brescia: “La sua presenza al concerto e la sua incredibile forza d'animo, nonostante la malattia, ti facevano davvero capire quanto la musica sia importante”

La prima anomalia del Bar Prada di Rovetta è lo scintillante sax (vero) appoggiato sul piano del bancone, con la campana tappata da un sottobicchiere semirigido. Neanche il tempo di ammirarne le sensuali curve che, dal fondo, si staglia un contrabbasso (vero) a vegliare sugli avventori. Se non hai mai visto un contra da vicino, fidati, fa impressione.

Frequento il posto abbastanza assiduamente, perché i miei hanno la casa di villeggiatura due piani sopra ma, nonostante i chiari segnali, non mi curo di approfondire l’effettiva passione musicale del suo titolare. Ad ogni modo, ho il piacere di conoscerlo.

Si fa chiamare Sofi e nessuno ha qualcosa da obbiettare. Gli occhi azzurri scintillano come il Serio dal ponte del Costone in agosto (quando non diluvia), un sorriso ospitale e quella barba lunghissima e curata, in anticipo di vent’anni sull’urticante ondata hipster.

Dicevo, non parliamo mai di musica, ma in breve questa lacuna viene colmata quando inizio ad incontrarlo sempre più di frequente nella Bergamo che conta (per me): Donizetti, Lazzaretto, Druso. Di recente la barba è sparita per un male brutto, ma la giovialità e l’interesse sono quelli di sempre.

L’ultimo nostro incontro lo scorso ottobre, al Ridotto del Teatro Sociale, in occasione della presentazione di Bergamo Jazz 2024: sessanta presenze, gran parte delle quali “operatori del settore”: musicisti, critici, autorità e qualche illustre curioso, come lui.

Ora che se n’è andato rimpiango le occasioni in cui avrei potuto fermarmi più a lungo a conversare, così chiedo a chi l’ha conosciuto meglio di lasciarmi una sua testimonianza.

Questo il ricordo di Boris Savoldelli, vocal performer e insegnante di canto jazz al conservatorio di Brescia: “Non è mai mancato ai concerti che organizziamo qui a Lovere in Accademia Tadini. La sua passione superava ogni ostacolo. La sua presenza al concerto e la sua incredibile forza d’animo, nonostante la malattia, ti facevano davvero capire quanto la musica sia importante”.

Ciao, Sofi, insegna agli angeli a spillare birra da uno strumento a fiato.

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