• Abbonati
I grandi della storia

Ulysses Grant, l’abile comandante che divenne a 46 anni Presidente degli Usa

Egli fu un buon presidente, proprio come si era dimostrato un ottimo soldato: il primo vero fallimento della sua carriera avvenne nel 1880, quando, contravvenendo alla tradizione, egli si candidò per la terza volta alla presidenza

Nella storia degli Stati Uniti, è accaduto spesso che un militare, per i suoi meriti, ascendesse alle più alte cariche politiche: è successo per Theodore Roosevelt, per Ike Eisenhower e, soprattutto, per Ulysses Grant, l’uomo che sconfisse i Confederati nella guerra civile americana.

Grant nacque il 27 aprile del 1822, in Ohio, da una famiglia Wasp, i cui antenati erano giunti nel Nuovo Mondo soltanto 10 anni dopo i pellegrini del Mayflower.

Il padre faceva il conciatore, ma la famiglia Grant aveva una notevole tradizione militare, così, il giovane Ulysses, venne mandato a studiare la guerra a Westpoint. E la guerra la studiò davvero bene, se l’Unione trovò in lui l’uomo giusto per controbattere la brillantissima strategia del comandante confederato Lee, che era un autentico genio militare, tra i più brillanti del XIX secolo.

Fino a quel momento, i comandanti unionisti non si erano rivelati all’altezza degli avversari, tanto che ai governanti nordisti era passata per la testa perfino l’idea di affidare il comando supremo dell’esercito al nostro Garibaldi: Grant, uomo schivo e di poche parole, ma concreto e intelligente, si capì subito con il presidente Lincoln e si rivelò un comandante abile, autorevole e molto deciso.

Fu lui, insieme al suo spietato sottoposto Sherman, a mettere in ginocchio il Sud, fino all’armistizio di Appomatox, il 9 aprile 1865. Dopo la sconfitta dei Confederati, Grant era diventato, probabilmente, l’uomo più famoso d’America, dopo il presidente Lincoln. Com’è noto, Lincoln morì il 15 aprile, dopo essere stato colpito alla testa da una rivoltellata, mentre era a teatro, la sera prima: avrebbero dovuto esserci anche Grant e consorte, che, però avevano declinato l’invito, il che, probabilmente, evitò a Grant il rischio di essere un ulteriore bersaglio degli attentatori. Prese il posto di Lincoln il suo vice, Johnson: uomo che Grant non stimava e che ritenne responsabile dell’atteggiamento ostile dei sudisti nei confronti della riconciliazione nazionale. Grant era tutto votato a Lincoln, che considerava un illuminato e un politico straordinario: fu quasi inevitabile che il successore dell’“Honest Abe” lo lasciasse perplesso. Nel frattempo, il suo prestigio e il suo potere non accennavano a diminuire: a lui fu affidata la “Reconstruction Era”, per riallineare gli stati dell’Unione e per lui fu inventato un nuovo grado dell’esercito, quello di “General of the Army”.

Fu, pressoché inevitabile, dunque, che, quando terminò il mandato di Johnson, Grant divenisse il candidato repubblicano, mentre i democratici abbandonarono il presidente in carica, già sottoposto inutilmente a procedura di impeachment, per candidare Seymour. Nel 1869, dunque, Ulysses Grant divenne all’età di 46 anni, il diciottesimo presidente degli USA: la sua elezione venne determinata dai 500.000 voti degli afroamericani, che poterono per la prima volta esprimersi nelle urne e che votarono massicciamente per lui, che vedevano come il prosecutore della politica di Lincoln.

Da presidente, oltre alla “Reconstruction Era”, Grant introdusse numerose riforme, creando, tra le altre cose, importanti istituti, come il Ministero della Giustizia e quello delle Poste: a lui si deve il fondamentale XV emendamento, che garantisce i diritti politici a tutti i cittadini, a prescindere da religione o colore della pelle. Insomma, Grant proseguì in quella politica di difesa dei diritti dell’uomo che era stata di Lincoln e che gli garantì l’appoggio incondizionato della comunità nera americana.

Almeno inizialmente, Grant volle operare una politica inclusiva anche nei confronti dei nativi americani, finché il disperato bisogno di oro non lo indusse ad invadere militarmente le celebri Black Hills, scatenando l’ennesima guerra indiana: fu nel contesto di questa operazione che avvenne il famosissimo massacro del Little Big Horn, in cui le forze coalizzate di Sioux e Cheyennes annientarono il 7°cavalleggeri di Custer, il 25 luglio del 1876. Un anno dopo, al termine del suo secondo mandato, Ulysses Grant tornò a vita privata: la sua presidenza fu segnata da molti elementi positivi, tanto in politica interna, quanto in quella estera, in cui operò per riportare gli Stati Uniti al centro della politica internazionale, dopo l’isolamento determinato dalla guerra civile.

Egli fu, dunque, tutto sommato, un buon presidente, proprio come si era dimostrato un ottimo soldato: il primo vero fallimento della sua carriera avvenne nel 1880, quando, contravvenendo alla tradizione, egli si candidò per la terza volta alla presidenza, venendo, però, sconfitto da Garfield, nelle primarie repubblicane. Grant morì il 23 luglio del 1885: la sua tomba è il mausoleo più grande degli Stati Uniti, a dimostrazione dell’impronta che egli diede alla storia dell’Unione.

marco cimmino

 

* Marco Cimmino è uno storico bergamasco, classe 1960. Specializzato nello studio della guerra moderna, fa parte della Società Italiana di Storia Militare. Ha all’attivo numerosi saggi storici, prevalentemente sulla Grande Guerra e collabora con diverse testate, nazionali e locali. Per Bergamonews ha curato, in precedenza, una storia a puntate della prima guerra mondiale e una storia dell’Unione Europea.

Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
leggi anche
Pietro Calamandrei
I grandi della storia
Pietro Calamandrei, figura nobilissima di intellettuale, politico e patriota
Paolo Diacono
I grandi della storia
Paolo Diacono, lo straordinario cantore dell’epopea longobarda
Henry Ford
I grandi della storia
Henry Ford, un genio dell’industria e degli affari: inventò la catena di montaggio
Karl Marx - AdobeStock
I grandi della storia
Karl Marx, grazie al suo pensiero si devono molti passi avanti nel contratto sociale
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI