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L'intervista

Neve in Bergamasca a fine aprile, l’esperto: “Incide il cambiamento climatico”

Edoardo Ferrara, meteorologo del centro 3BMeteo, traccia il punto della situazione

Aprile, ogni goccia un barile. Così recita un vecchio adagio appartenente al mondo contadino per indicare che questo mese può essere molto piovoso. E guardando alle abbondanti precipitazioni delle scorse settimane, si può dire che i nostri nonni non sbagliavano: le piogge sono state parecchie, intervallate da mezze giornate in cui in cielo splendeva un bel sole ma per strada a tratti spirava un vento forte e decisamente fresco.

La primavera, tipicamente, si contraddistingue per la variabilità del clima, ma negli ultimi giorni non si può non rimanere colpiti dall’abbassamento delle temperature. Fa freddo e gli esperti meteo prevedono fiocchi di neve sulle zone montane fino a 800-1000 metri e pure nella Bergamasca si vedono cime innevate. Abbiamo intervistato Edoardo Ferrara, meteorologo del centro 3BMeteo, per saperne di più.

Il freddo di questi giorni è anomalo? Ha a che fare con il cambiamento climatico?

In questi giorni si stanno rilevando temperature anche abbondantemente sotto la media del periodo. Sono temperature tipiche di inizio marzo, associabili al tardo inverno e non alla fine di aprile. Non è, però, una situazione assurda, perché la primavera si caratterizza per la variabilità climatica: anche in passato ci sono stati casi eclatanti di bruschi passaggi dal caldo al freddo.

Potrebbe fare qualche esempio?

La sera del 17 aprile 1991 nevicò sulla Val Padana dopo una mattinata che era iniziata facendo registrare i 20 gradi di temperatura. I fiocchi caddero in maniera piuttosto copiosa da Torino a Trieste e a Milano raggiunsero i 5 cm. L’8 aprile 2003, invece, nevicò su tutta la costa adriatica, da Venezia a Bari, precedendo l’estate torrida che molti di noi ancora ricordano. Sono fenomeni rari, ma in primavera possono succedere parentesi simil-invernali come queste.

Come mai?

Nella stagione primaverile, che segue l’inverno e precede l’estate, si possono verificare scambi molto marcati fra caldo e freddo. Va annotato che in passato le fasi fredde e quelle calde tendenzialmente si compensavano, mentre negli ultimi anni le seconde prevalgono sia per frequenza sia per intensità.

Ci spieghi

Si registrano fasi calde anomale più frequenti, intense e durature rispetto a quelle fredde. Si battono più facilmente i record di caldo, mentre quelli di freddo ci sono ancora ma avvengono più raramente. Al di là di tutte queste considerazioni, non è detto che una primavera fredda porti a un’estate fresca.

C’è un altro dato: nelle scorse settimane ha piovuto molto

Si, le precipitazioni sono sopra la media del periodo. In un mese e mezzo è caduto fino al 30-40% della pioggia annuale. È uno degli effetti del cambiamento climatico, che porta ad acquazzoni più intensi, com’è successo a marzo, intervallati da fasi molto secche piuttosto durature.

 

Neve su Bergamo e provincia, le foto dei lettori

 

Per concludere, come sarà il tempo il 25 aprile? Dobbiamo preparare ombrello e cappotto?

È ancora presto per fare previsioni precise, ma possiamo dire che la giornata sarà caratterizzata da un meteo instabile, con rischio di acquazzoni. Più in generale, il ponte del 25 aprile al nord sarà contraddistinto dall’instabilità, con temperature più fresche rispetto alla media del periodo ma non ai livelli di quelle odierne.

E per il Primo maggio quali sono le indicazioni di massima?

Anche in questo caso è ancora presto per fare previsioni. Si può dire che il tempo sarà tendenzialmente variabile ma bisogna attendere qualche giorno per avere informazioni più precise.

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