Bergamo. Spunta una relazione di pochi mesi fa che suggeriva l’abbattimento urgente della pianta crollata e costata la vita a Ferruccio Paolo Carminati. Il documento è finito nel fascicolo d’inchiesta per omicidio colposo aperto dal pm Paolo Mandurino per far luce sulla morte del 53enne di Osio Sotto che nel pomeriggio di mercoledì (17 aprile), mentre percorreva in moto il tratto della statale 42 tra la rotonda del Kilometro Rosso e Stezzano, è stato colpito e ucciso da un albero di pioppo abbattuto dal vento.
L’obiettivo dell’inchiesta, con i primi nomi finiti sul registro degli indagati, è ricostruire l’esatta dinamica di quanto accaduto. Secondo quanto ricostruito finora, all’improvviso la pianta sarebbe crollata finendo sul cofano di una Toyota su cui viaggiavano due ragazzi, rimasti illesi anche se sotto shock, che hanno inchiodato. Alle loro spalle arrivava Carminati, che per evitare la vettura avrebbe sterzato di colpo a sinistra con la sua due ruote, venendo però colpito da un grosso ramo (lungo una decina di metri) proprio sulla testa: un impatto violentissimo, che gli ha deformato il casco e l’ha fatto finire fuori strada.
Sul posto, oltre al personale medico, invano, per i rilievi di legge è intervenuta la polizia locale che nelle scorse ore ha lanciato un appello per cercare di rintracciare testimoni dell’incidente, come gli automobilisti transitati dopo il crollo: chiunque sapesse qualcosa, è invitato a chiamare l’Ufficio incidenti al numero 035 399 470, oppure la Sala operativa allo 035 399 900.
L’albero caduto sorgeva sul terreno di proprietà del Crea, Centro di ricerca cerealicoltura e colture industriali. Nelle prossime ore il magistrato disporrà due perizie: una affidata a un agronomo per chiarire lo stato della pianta crollata e delle altre in zona, e una cinematica per stabilire la traiettoria dei due mezzi coinvolti.
In ogni caso già da una primissima analisi – semplicemente visiva – svolta da un geometra del Comune di Bergamo, è stato constatato il grave stato di degrado di diversi pioppi. Per questo motivo il Crea ha subito fatto abbattere le piante messe peggio (sette, per la precisione) e potato le altre.
Ci sarebbe però una relazione che evidenziava come questa operazione avrebbe dovuto essere compiuta già diversi mesi fa. Lo Studio GPT, infatti, avrebbe redatto a ottobre 2023 un documento proprio su quei pioppi con sette piante venivano indicate come a rischio e una, in particolare, da abbattere urgentemente: tra queste ci sarebbe stata anche quella caduta e costata la vita a Carminati.
Nei prossimi giorni sulla salma del 53enne, trasferita nella camera mortuaria dell’ospedale Papa Giovanni, verrà effettuata l’autopsia. Originario di Bottanuco, Carminati lavorava a Levate e viveva in un appartamento a Osio Sotto, in via San Donato con la moglie Tina, operatrice sanitaria nella Rsa di Capriate, mentre il figlio Pablo attualmente è all’estero.
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