Bergamo. In un marzo diviso tra tour e caffè nei quartieri, visite istituzionali e tanti appuntamenti, Elena Carnevali e Andrea Pezzotta continuano a spron battuto la loro campagna elettorale e lo fanno non solo con l’impegno sul territorio, fatto di ascolto e raccolta dei bisogni e dei desiderata dei cittadini, ma anche cercando di costruire la miglior squadra possibile.
Il che significa non solo riempire le caselle dei 32 nomi che compongono la lista civica che accompagna la candidatura, ma anche allargare al massimo il bacino delle alleanze, al netto delle visioni politiche, per garantirsi quanti più voti possibili. Il famoso campo largo. E mentre da una parte, la candidata del centrosinistra può contare sul suo gruppo, sul quale c’è il massimo riserbo, e sulla bellezza di altre cinque liste (Pd, Lista Gori per Carnevali, Azione, Futura e Bergamo Insieme), che potrebbero diventare sei se l’ipotesi Italia Viva andasse in porto, sul fronte centrodestra, Pezzotta sarà accompagnato, oltre che dalla sua rosa di prescelti, anche da quelle di Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia.
All’interno di “Pezzotta Sindaco”, oltre ai giovani, ai professionisti, agli sportivi e alle commercianti, ci saranno anche due figlie d’arte: Francesca Ruggeri, figlia di Ivan Ruggeri, il compianto e storico presidente dell’Atalanta, e l’immobiliarista Laura Adele Feltri, figlia del noto giornalista Vittorio Feltri. Insieme a loro anche Giulia Monti, funzionaria del Parco dei Colli. E gli uscenti Danilo Minuti e Luca Nosari, che avranno un ruolo di prim’ordine.
Sul fronte Fratelli d’Italia, il cantiere è aperto, anche se restano punti fermi le candidature di Arrigo Tremaglia, presidente cittadino del partito e responsabile del Movimento Giovanile, Ida Tentorio, subentrata come capogruppo in Consiglio Comunale dopo la nomina a deputato raccolta da Andrea Tremaglia alle Politiche 2022, e, così sembra, l’avvocato Massimo Tucci. Nella Lega c’è solo l’imbarazzo della scelta, con gli attuali consiglieri comunali in prima fila, pronti anche a “sfidarsi” per il posto di capolista: Alessandro Carrara, Stefano Rovetta, Alberto Ribolla e Enrico Facoetti. E per un militante che se ne va, uno ne arriva: dopo il diniego di Giacomo Stucchi, ai nastri partenza si presenta Silvano Sacchi, avvocato civilista di Bergamo.
Fermento in casa Forza Italia che, tra il ni di Gianfranco Ceci, che deve ancora sciogliere la riserva e i no sicuri di Giorgio Jannone e Alessandra Gallone, sembra pronto a calare l’asso nella manica. A favore della coalizione sembrerebbe infatti a un passo dal sì Carlo Saffioti, già indicato tra i papabili candidati sindaci durante l’estate scorsa e volto noto della politica bergamasca. Psichiatra, ex consigliere regionale, uno dei politici più votati in città, potrebbe infatti correre a favore del suo partito e dell’intera coalizione in veste di capolista.
Con la promessa, nell’eventualità di una vittoria da parte di Pezzotta, di un ruolo di primissimo piano all’interno della squadra di governo del territorio. Un pensiero sposato, almeno così sembra, dallo stesso avvocato penalista, tanto da averlo raccontato, a microfono aperto, nella consueta riunione settimanale di coalizione, generando qualche mal di pancia in casa Lega. Con un Carroccio che, nonostante freni su un futuro ancora tutto da costruire, non rinnega certo il valore della discesa in campo del medico bergamasco, benvoluto in molti mondi trasversali: dalla sanità, all’associazionismo. Rappresentante del voto più strutturato, dell’area liberale oltre che a quella del volontariato inteso in senso più ampio.
Una mossa strategica che consentirebbe agli azzurri di puntare a recuperare consensi e sostegno nell’elettorato più moderato, quello del centro, dove si gioca l’intera partita di Palazzo Frizzoni. L’ago della bilancia di questa sfida elettorale.
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