• Abbonati
Bergamo

Parco Locatelli, Paganoni: “Una giungla di ghiaia, senza erba. Un progetto mai condiviso con la rete”

Il consigliere comunale in un post sulla sua pagina Facebook: "Una scelta che non è stata discussa né in Consiglio Comunale, né all'interno della maggioranza. Un polmone verde che non sarà più accessibile alle persone con difficoltà motorie"

Bergamo. “Una giungla di ghiaia, inaccessibile alle persone con disabilità o difficoltà motorie, cementificata anche nella sua zona giochi. E soprattutto senza erba”. Questo, in sintesi, il senso del post pubblicato a mezzo Facebook dal consigliere comunale Simone Paganoni che interroga la maggioranza in Comune non solo sulle scelte fatte in gestione del verde all’interno del Parco Locatelli, ma chiede conto anche della mancata partecipazione rispetto alle decisioni prese. Con una domanda precisa rivolta all’assessore competente Marzia Marchesi. Sotto le considerazioni tra chi, come Nicola Eynard cerca di spiegare le geometrie del disegno e chi, come Oriana Ruzzini, compagna di banco di Paganoni e neo eletta portavoce provinciale di Europa Verde, rimarca l’utilità e la necessità di politiche ambientali.

“Ma perché? Perché bisogna ridurre così uno spazio verde? Chi ha avvallato il progetto? Non il consiglio comunale dove non è mai passato, non la maggioranza che non ne è stata mai messa al corrente, non la rete sociale di San Paolo che non è mai stata interpellata nonostante esista, al suo interno, un gruppo verde San Paolo (riconosciuto dal Comune) composto, fra gli altri, da guardie ecologiche e persone che, nei decenni, si sono battute per salvaguardare questo polmone verde.

Perché tutta questa orribile ghiaia che, dopo due settimane dall’apertura, sarà dappertutto fuorché dove è ora e, oltretutto, inaccessibile a chi ha difficoltà motorie (sedia a rotelle o carrozzine). Perché cementificare l’ex area gioco (in cui c’era sabbia) anziché farla diventare prato? Il parco è ancora chiuso e inaccessibile ma, da quel che si può vedere, sembra ci siano altre zone che erano prato ed ora non lo sono più. Un parco chiuso da mesi i cui lavori dovevano finire a metà dicembre (poi posticipati al 1 marzo 2024) ma la cui fine lavori sembra ancora molto al di là dal venire, nonostante la primavera si avvicini. Ma perché trattare così male un parco storico della nostra città? Marzia Marchesi se ci sei batti un colpo”.

Così Ruzzini: “Il materiale sarà sicuramente drenante e non conosciamo il progetto, se però questo è il risultato definitivo (e così?) diciamo che esteticamente lascia a desiderare. Geometrie che molto poco hanno a che fare con la natura, che invece ha bisogno di spazio e spontaneità. Ciò di cui avremmo bisogno è di educare alla natura anche quando non rientra nei nostri canoni di ordine, negli schemi mentali che costruiamo. Paradossalmente pare si insegua la lamentela costante dell’erba alta fino ad eliminarla, invece di operare una faticosa inversione di tendenza. Anche io mi informerò sul perché di questa scelta e sui dettagli del progetto”.

Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI