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Verso le amministrative

“Una signora città”, Elena Carnevali lancia la sua campagna. E Gori punge Pezzotta: “Un restauratore, che vuole cancellare tutto”

Oltre 200 i presenti alla cena organizzata dalla candidata del centrosinistra: "I sindaci part time non fanno per Bergamo e quella che immagina il mio avversario è la città dell'era Tentorio, quella che rallenta, che si chiude"

Orio al Serio. “Una signora città”, Elena Carnevali lancia la sua campagna nella cena elettorale col popolo del Pd. Un momento conviviale, organizzato al ristorante “Le stagioni”, alla presenza di oltre 200 persone, tutti appartenenti al mondo della candidata sindaco del centrosinistra, divisi tra militanti di partito e appartenenti all’attuale amministrazione, Gori in primis, fino ad arrivare ai sostenitori.

Un’occasione per raccontare e mettere l’accento su quanto è stato fatto, in questi due mandati e su quanto si deve ancora fare in quello a venire: “Le centinaia di persone che ho incontrato in questi mesi mi dicono che abbiamo fatto bene in questi dieci anni – così Carnevali -,  ma che non abbiamo finito. Che ci sono ancora tante, tantissime cose da fare. E mi chiedono di farle queste tante cose. Lo chiedono a noi. E noi le faremo. E lo faremo con più efficacia perché non ho nessuna intenzione di disperdere il patrimonio di conoscenza che questi 10 anni di governo della città mi portano in dono, e perché avremo un legame diretto con l’Europa attraverso Giorgio.

Certo, ci devono eleggere. Avete dubbi? Io no. Più del 70% dei cittadini pensano che Bergamo stia andando nella giusta direzione. Più del 75% di cittadini apprezza il lavoro svolta da Giorgio e dalla sua amministrazione”.

Poi un affondo sul suo avversario, Andrea Pezzotta e sul suo possibile impegno part time in Comune qualora fosse lui ad essere eletto: “Qual è l’alternativa dei nostri avversari? Se va bene fermarsi, se va male tornare indietro. Prendete il caso delle piscine Italcementi. Loro vogliono rimandare? Rimandare a quando? Quando ti ricapita di avere una cordata di privati pronti a investire per fare delle piscine un impianto in grado di affrontare i prossimi 30 anni? Allo stesso tempo tutti questi processi di trasformazione vanno governati perché, inevitabilmente, l’accelerazione di cui la nostra città si è saputa appropriare ha creato delle falle che necessitano di una forte attenzione per migliorare la coesione sociale. Sentiamo continuamente dire che Bergamo subirà una grande trasformazione nei prossimi 2 anni. No sbagliato! E’ sbagliato il verbo. La città non subisce una grande trasformazione. Se ne avvantaggia, ne beneficia. Ma ci rendiamo conto?

cena carnevali

La Teb 2 significa il 12% in meno di veicoli privati che entrano ed escono ogni giorno dalla città, vuol dire meno traffico, meno
inquinamento. Lo stesso vale per Il collegamento elettrico tra Dalmine e Bergamo: meno traffico, meno inquinamento. Lo stesso vale per i 2000 parcheggi di Porta sud, i mille di chorus Life, i possibili 600 di via Spino: meno traffico, meno inquinamento.

Non subiamo un bel niente credetemi. Ma governiamo i processi con una forza tranquilla e inarrestabile, una forza che si alimenta della conoscenza e della competenza che abbiamo acquisito in questi anni e delle nuove 3 intelligenze e sensibilità che andranno a comporre la prossima amministrazione.

E non ci risparmieremo. Saremo una squadra che lavora a tempo pieno, NOI. Così come ha fatto Giorgio che ha imposto un
modello dal quale non è possibile tornare indietro. I sindaci part-time non fanno per Bergamo. La sfida che ci aspetta alla fine è molto semplice. Si affrontano due visioni del futuro della città: quella che propongono i nostri avversari è la stessa di 15 anni fa… è la Bergamo dell’era Tentorio: una Bergamo che rallenta, una Bergamo che si chiude e cerca di proteggersi dai cambiamenti del resto mondo, una Bergamo che trattiene i propri figli invece di farli crescere nel mondo per poi tornare alla propria terra ricchi di
saperi e conoscenze.

Allora loro visione si contrappone la nostra, quella che da dieci anni i cittadini ci chiedono di portare avanti: una Bergamo ancora più inclusiva, accogliente e accudente, vivace, capace di attrarre turisti da tutto il mondo e di farli tornare, capace di attrarre giovani e giovani coppie a cui apriamo le porte per immaginare qui il loro futuro. Una città capace di di essere volano di relazioni fra le diverse
persone che la abitano, un città che guarda all’Europa e che vuole confrontarsi con le migliori città Europee. Un Bergamo che guarda al domani e che vuole crescere nella sostenibilità Insomma, per farla breve: una signora città”. 

Ma a pungere, nel vivo, il candidato del centrodestra è Giorgio Gori che non si risparmia quando commenta le uscite del civico indicato dalla coalizione di centrodestra: “Pezzotta ha detto che il turismo a Bergamo è di bassa qualità, nonostante Bergamo sia stata Capitale della Cultura, e la sua proposta è quella di portare il golf in città.  La visione di Pezzotta è quella di un “restauratore”, di chi non fa altro che cancellare: cancellare le reti di quartiere, cancellare le corsie ciclabili. Propone alla città di fermarsi. 

Bergamo invece sceglie l’innovazione, e l’innovazione è Elena. Elena non è Giorgio in gonnella ma è Elena, è diversa, e questa è la sua forza. Ha un profilo di umanità e di empatia spiccato. Ed è una donna, che è un vantaggio in un momento storico in cui c’è bisogno dello sguardo femminile sulla città”.
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