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Verso le amministrative

Candidati sindaci di Dalmine, Seriate, Romano e Albino: il tavolo regionale deciderà settimana prossima

La "spartizione" dei Comuni sopra i 15mila abitanti arriverà a breve, con un quadro ormai delineato: Gafforelli, Bramani, Cortesi e Esposito

Dalmine, Seriate, Romano e Albino: il tavolo regionale deciderà la prossima settimana. Dovrebbe risolversi tra pochi giorni l’ultimo rebus che vede ancora “incartata” la coalizione di centrodestra: dopo infatti aver sciolto il nodo sul candidato alle amministrative di Bergamo, investitura arrivata lo scorso 13 gennaio a favore del civico Andrea Pezzotta, questa dovrebbe essere la volta buona per i Comuni sopra i 15mila abitanti. Sul piatto ci sono infatti le spartizioni dei quattro grandi centri della bergamasca, tutti ambiti dalle forze politiche alleate tra di loro. E se Dalmine sembra essere il nodo più semplice da sbrogliare, visto che viaggerà in continuità con la ricandidatura di Francesco Bramani, primo cittadino uscente, in quota Lega, che tenterà di legittimare il suo secondo mandato, così come Romano di Lombardia, attribuito al feudo di Forza Italia che ha pronto l’ex presidente della Provincia Gianfranco Gafforelli , Albino e Seriate restano i temi più scottanti. Questo il vero accordo da trovare in sede di tavolo regionale, là dove tutto viene deciso, da Pezzotta a scendere. E a trovare la quadra saranno, ancora una volta, Cecchetti per la Lega, Maccari per Fratelli d’Italia e Sorte per Forza Italia. 

A contendersi i due Comuni sono Lega e Fratelli d’Italia, con il Carroccio pronto a far man bassa e il partito con la fiamma che, in virtù dei numeri e dell’onda nazionale, ha tutta l’intenzione di metterci il cappello. Dove? Su Seriate, feudo della Lega da oltre trent’anni. Il partito del presidente provinciale Andrea Tremaglia non arretra di un millimetro, forte della volontà dell’attuale vice sindaco Gabriele Cortesi di accomodarsi sulla poltrona più ambita. Ma Fabrizio Sala, segretario provinciale fedelissimo a Salvini, non sembra dello stesso avviso. Anche se è ben consapevole che non si può avere tutto, soprattutto se si considera che il partito dell’attuale vice Premier non gode più di quel 34% di consensi, a livello nazionale, che consentirebbe a lui e ai suoi di poter avere l’ultima parola. Oggi, infatti, il panorama politico è completamente diverso, con la Lega che non può più fare la parte del leone, ma costretta a scendere a patti, con la previsione di accantonare l’ipotesi Dimitri Donati e riuscire a spuntarla solo sul Comune della Val Seriana dove è pronto il vicesindaco e assessore ai Servizi Sociali di Albino Daniele Esposito. 

 

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