Presezzo. I resti dell’auto carbonizzata, il muso del camion fracassato, i pezzi di lamiera disseminati lungo l’asfalto, le vie d’accesso transennate e chiuse al traffico, il balenare dei lampeggianti dei mezzi di soccorso. Tutto restituisce la portata del dramma che martedì 30 gennaio, intorno alle 11, si è consumato lungo l’asse interurbano tra Mapello e Presezzo.
I rilievi dei vigili del fuoco (distaccamento Dalmine e Zogno) e della Polizia Stradale (sezione di Treviglio) sono andati avanti ore e si sono conclusi soltanto nel pomeriggio. Oltre alle prolungate operazione di bonifica, per gli agenti non deve essere nemmeno stato facile risalire all’identità della vittima, visto il precario (eufemismo) stato della Renault Kadjar coinvolta nell’incidente.
Alla guida c’era un 52enne di Bergamo, Diego Kodric, papà di due bimbe e per oltre vent’anni ingegnere dell’area cave Italcementi, azienda che aveva lasciato in estate per intraprendere una nuova strada professionale. “Voleva fare l’insegnante, materie scientifiche – commenta un ex collega, che chiede di restare anonimo -. Diego era un pezzo di pane, una persona squisita, molto apprezzata all’interno del nostro gruppo di lavoro”. Nonostante le loro vie si fossero separate, i due erano rimasti in contatto, legati da una profonda e immutata stima. “Lo avevo sentito per messaggio giusto un paio di giorni fa. Quando se ne era andato era stato un duro colpo, ma adesso… adesso la notizia della sua morte mi distrugge”.
Laureato in ingegneria per l’Ambiente e il Territorio al Politecnico di Milano (sua città di origine), Kodric si era trasferito in via Finardi a Bergamo, zona in cui vivono altri suoi ex colleghi. In Italcementi aveva lavorato prima nella sede di via Camozzi, poi al Kilometro Rosso di Stezzano.
Per cause da chiarire, la sua Renault – che viaggiava in direzione Bergamo – avrebbe invaso la corsia sulla quale procedeva in direzione opposta il camion guidato da Y.S., 55enne ucraino rimasto illeso nonostante il violento impatto. L’auto sarebbe carambolata su se stessa, prima di emettere un fortissimo scoppio e prendere fuoco. Per Kodric non c’è stato nulla da fare. È morto carbonizzato, intrappolato nell’abitacolo rapidamente consumato dalle fiamme.
Diego Kodric, oltre alla due figlie piccole, lascia nel dolore la moglie Roberta. La salma è stata portata all’ospedale Papa Giovanni di Bergamo, in attesa dei funerali.
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