Bergamo. C’è una grande ferita nel cuore della città che tutti vogliono sanare e non vedono l’ora che sia fatto: la questione del recupero delle caserme Montelungo-Colleoni, nelle quali saranno realizzati 430 alloggi per gli studenti fuori sede, si trascina dal 2015, con una storia costellata di imprevisti.
“Come Università abbiamo fatto uno sforzo enorme per onorare il nostro impegno, compatibilmente con i vincoli della pubblica amministrazione che abbiamo – sottolinea il rettore Sergio Cavalieri – L’accoglienza in termini di residenze è cruciale, perché vogliamo aumentare la nostra attrattività anche da quel punto di vista. Durante il mio mandato ho sempre intravisto l’ultimo miglio, ma alla fine arriva sempre un tornante che non ci fa mai arrivare al Gran Premio della Montagna. Siamo vicini, ma è chiaro che ci siano dettagli da risolvere legati al fatto che siamo di fronte a un progetto del 2015, con costi del 2015: proiettata sul 2023, con tutti i fenomeni che sono intercorsi nel frattempo tra inflazione, guerre e costo delle materie prime, quell’impostazione finanziaria che era stata concepita in passato è meno praticabile. È come se avessimo un bersaglio mobile. Sono molto fiducioso di essere in dirittura d’arrivo: speriamo non esca un altro tornante”.
Di fronte al caminetto del Relais San Vigilio, per la prima puntata del 2024, il rettore Cavalieri ha anche affrontato il tema della crescita universitaria in termini numerici (+50% in 7 anni) ma anche di strutture e di investimenti nel campo della ricerca.
Un ateneo che, rimanendo fedele a un processo iniziato una quindicina di anni fa, ha puntato forte sull’internazionalizzazione e oggi uno studente su quattro dei corsi in lingua inglese ha un titolo di studio conseguito in un Paese straniero.
“Ma l’importante non è solo erogare corsi in inglese – spiega il rettore -, ma avere un ambiente multiculturale. La ricchezza della proiezione internazionale è creare un luogo di scambio tra culture che poi avrà sicuramente un impatto sulla sensibilità dei ragazzi nel momento in cui andranno a lavorare in aziende con una vocazione multinazionale”.
Infine una battuta sugli Its: “Non vedo contrapposizioni con l’Università, anzi. Sono talmente convinto dell’interazione tra le due parti che ho chiesto di assumere la delega sul tema per conto della Crui (la conferenza dei rettori italiani ndr). Ritengo ci sia complementarietà e forte integrazione: c’è un potenziale enorme”.
L’intervista completa nel video d’apertura.
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