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Alzano lombardo

“La strage dei Mongoli”, Stefano Corsi presenta il suo ultimo libro

L'appuntamento è per giovedì 14 dicembre alle 18.30 in biblioteca. Il volumetto parla di un episodio poco conosciuto accaduto a Monte di Nese pochi giorni prima della Liberazione

Alzano Lombardo. Morirono in 118, tutti azeri, chi ucciso durante lo scontro a fuoco con i nazifascisti, chi fucilato dopo la cattura. Appartenevano ai reparti aggregati delle truppe naziste in Italia, ma molti di loro a un certo punto scelsero di disertare, tentando di unirsi ai partigiani della Valle Seriana per poter poi riparare in Svizzera.

Accadde il 13 aprile 1945, 12 giorni prima della Liberazione, a Monte di Nese, sopra Alzano Lombardo, ed è uno degli episodi più tragici e dimenticati della Resistenza nella Bergamasca, conosciuto come la “Strage dei Mongoli” (i tratti somatici degli azeri, gli abitanti dell’Azerbaijan, indussero la popolazione del posto a definirli così).

Stefano Corsi, docente, scrittore e atalantino dall’approccio romantico, ha ricostruito l’eccidio utilizzandolo come espediente letterario per il suo ultimo libro, “Montedinese – Una vita” (Bolis Edizioni, 14 euro), che l’autore presenterà giovedì 14 dicembre alle 18,30 alla biblioteca di Alzano Lombardo, in via Giorgio Paglia 11.

Il filo conduttore del volume sono le riflessioni di una madre che visse da bambina quell’episodio e che decenni dopo, sul letto di morte, paragona la vitalità di quei giovani azeri al modesto tran tran del figlio cinquantenne. Un confronto che sembra spietato, ma che diventa occasione per un interiore inno alla vita e alla sacralità di ogni suo istante. Dalle 121 pagine emergono profondità di pensiero e scrittura raffinata: la cifra di Corsi.

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