Il 3-0 di Torino contro il Toro ha certificato uno dei momenti più complessi della gestione di Gian Piero Gasperini da tecnico dell’Atalanta. La Dea, infatti, al netto del bel percorso in Europa League, sta faticando enormemente a ripetersi ad alte frequenze anche sul palcoscenico della Serie A.
I nerazzurri occupano l’ottavo posto in classifica – a braccetto con la Lazio – e nonostante il gap dall’Europa che conta sia ancora piuttosto contenuto, con soli 4 punti di ritardo rispetto al quarto posto, il ruolino di marcia inscenato nell’ultimo periodo non può che generare evidenti preoccupazioni in casa atalantina.
A fotografare una situazione abbastanza impietosa ci sono i numeri: l’Atalanta ha vinto soltanto una delle ultime sei partite giocate, ovvero quella contro lo Sturm Graz in Europa League, dando vita ad un mese di novembre decisamente da incubo. In campionato sono arrivate addirittura tre sconfitte nelle ultime quattro uscite – contro Inter, Napoli e Torino – interrotte soltanto dal pareggio acciuffato in extremis a Udine contro l’Udinese.
E se da un lato il pacchetto difensivo ha dimostrato di scricchiolare in più di un’occasione, anche una buona parte del reparto d’attacco è finita sul banco degli imputati. Ma procediamo con ordine: negli ultimi sei impegni ufficiali la Dea ha segnato soltanto 5 volte, senza mai realizzare più di una rete a partita: un goal all’Inter, uno allo Sturm Graz, uno all’Udinese, uno al Napoli, uno allo Sporting e zero al Torino.
Scamacca è andato in gol sia contro la capolista che contro lo Sporting, mentre Lookman è andato a segno contro il Napoli con il colpo di testa del provvisorio 1-1. In altre parole, le certezze dell’attacco in dotazione a Gasperini rimangono loro due, ma l’ennesimo infortunio del centravanti romano, unito a quello del lungodegente El Bilal Touré, libera un posto di fianco a Lookman in vista della gara col Milan.
Un posto che, nomi alla mano, vede un ballottaggio piuttosto aperto tra Luis Muriel e Charles De Ketelaere, protagonisti sin qui di un’annata condita da più luci che ombre. Giunti in una fase di stagione estremamente delicata per l’Atalanta, e con la possibilità di potersi concentrare soltanto sul campionato almeno fino a marzo, sia dal colombiano che dal belga urgono risposte concrete, soprattutto in fase realizzativa per colmare quantomeno in parte la lacuna generata dall’infortunio di Scamacca.
Il numero 9 nerazzurro, su 15 partite, ne ha giocate solamente due con i gradi di titolare e il suo unico goal stagionale risale allo scorso 26 ottobre, in occasione del 2-2 maturato in casa dello Sturm Graz. De Ketelaere, invece, di partite dal primo minuto ne ha giocate 10 tra Serie A ed Europa League, ma paradossalmente il suo digiuno è ancora più lungo di quello del compagno di reparto.
CDK, infatti, dopo la fiammata all’esordio contro il Sassuolo, si è ripetuto solamente una volta in coppa contro il Rakow. Era il 21 settembre. Sono passati poco meno da tre mesi e la centralità di uno dei colpi più attesti dell’estate bergamasca sembra irreversibilmente scemata.
Anche in questo caso, i numeri non infondono una grande dose di coraggio, ma le soluzioni a questo punto latitano e per la Dea diventa più che mai vitale scorgere al più presto segnali di vita da parte di due giocatori dal grande potenziale, ma sin qui finiti gradualmente nelle retrovie. Contro il Milan ecco servita la prima grande chance per invertire il trend.
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