Esiste uno scenario secondo il quale l’Atalanta rischia di andare a giocare contro il Milan con Giorgio Scalvini e Giovanni Bonfanti come unici centrali di difesa di ruolo a disposizione. Un altro in cui abbia anche Kolasinac. Un altro ancora potrebbe prevedere la squadra disposta a quattro in difesa. Ipotesi, o poco di più. Quando mancano due giorni alla sfida del Gewiss Stadium, Gian Piero Gasperini deve fare i conti, con l’emergenza, e la conta, degli uomini. In attesa che dall’infermeria arrivino buone notizie.
Prospettive che questo accada, comunque, molto ristrette. Tutte le speranze sono da riporre nel recupero di Sead Kolasinac, convocato per onor di firma a Torino, dove non solo non è entrato in campo, ma non si è riscaldato nemmeno per un minuto, essendo ancora alle prese con il dolore alla caviglia che non accenna a diminuire.
Il suo ritorno per il match della 15ª giornata non è da escludere, anzi, ma saranno valutazioni che andranno fatte giorno per giorno, man mano che si arriva in prossimità della gara. Mercoledì ha svolto solo lavoro individuale. Non c’è dubbio che la situazione lo renda necessario, così come, di riflesso, Davide Zappacosta (che invece è già tornato in gruppo).
Sembra infatti impossibile che Berat Djimsiti si riveda già sabato: gli esami hanno rivelato che il numero 19 ha una lesione di primo grado al muscolo otturatore, all’anca sinistra. Tornerà la prossima settimana, visto che il problema non è grave, ma i giorni per il recupero sono troppo pochi.
L’emergenza quindi resta. E mettere in campo la formazione rischia di essere un gioco di adattamenti: scalare Ruggeri nei tre? Chi schierare sul centro-destra se c’è anche Kolasinac disponibile? E se fosse Hateboer quello destinato ad abbassarsi? L’ipotesi più probabile, al momento, è che sia come sempre De Roon ad arretrare, con Pasalic in mediana. E se Sead sarà senza dolore, giocherà, altrimenti potrebbe prevalere l’abbassamento di Ruggeri con Zappacosta (più che Bakker) in corsia. A meno che si decida di rischiare Bonfanti dal primo minuto.
Restano tutte ipotesi, almeno fino all’allenamento della vigilia di venerdì, quando si tireranno le somme su chi potrà essere convocato e chi no. E di conseguenza si potrà capire quanto la coperta sarà corta.
Per provare ad “aggirare” questo problema, anche se solo parzialmente, potrebbe tornare d’attualità la difesa a quattro, già menzionata prima della trasferta contro l’Udinese e anche messa in campo per qualche minuto a inizio gara al Friuli, prima di tornare a tre in maniera più stabile.
SI tratta di una soluzione che comporterebbe meno adattamenti in termini individuali, ovvero meno giocatori fuori ruolo, ma che chiaramente andrebbe a cambiare radicalmente la composizione dell’undici, movimenti, aggressioni, scalate. Insomma, una mini-rivoluzione.
È pur vero che, a parte “l’atteggiamento di pochi” citato da Gasperini dopo il 3-0 di Torino, c’è poco da mantenere: una ventata di cambiamento potrebbe persino fare bene. E, data l’emergenza, ad ampliare il ventaglio dei piani B. Vista la tendenza, non solo in difesa, all’Atalanta potrebbe tornare più che utile, anche in futuro.
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