Padova. Bergamonews abbraccia la campagna contro la violenza di genere. Oggi – martedì 5 dicembre – alle ore 11 verrà dato l’ultimo saluto a Giulia Cecchettin, con i funerali nella Basilica di Santa Giustina di Padova.
Santa Giustina a Prato della Valle è una chiesa in grado di ospitare migliaia di persone e che dà su un’enorme piazza – una delle più grandi in Europa – che offrirà la possibilità di seguire i funerali anche dall’esterno, tramite due maxi schermi: attese almeno 10.000 persone. Nonostante previsioni meteo cupe che chiamano con una buona probabilità pioggia. Previsioni a cui non verrà data una singola possibilità di fermare il dolore e le emozioni di coloro che saranno presenti per la tragica morte di Giulia.
Un dolore che è stato urlato anche nel cielo di Bergamo, nella partecipata fiaccolata in centro dello scorso venerdì 24 novembre. Una manifestazione nata spontaneamente, a cui hanno partecipato moltissime persone, uomini e donne. Una manifestazione che ha voluto ribadire con forza l’importanza di alzare la voce e non rimanere in silenzio, un silenzio “pesante quanto il fenomeno della violenza di genere”.
Per spezzare questo silenzio il padre di Giulia, Gino Cecchettin, forse insieme alla figlia Elena, prenderà la parola durante la cerimonia per leggere un messaggio: un messaggio che includerà sì parole per ricordare Giulia e la sua vita, ma che proverà a fare in modo che il suo non rimanga l’ennesimo nome nell’elenco – decisamente troppo lungo – delle vittime della violenza di genere.
Per l’intera regione del Veneto quella di oggi è una giornata di lutto: fuori dai palazzi, sulle vetrine dei negozi e alle finestre sono esposti fiocchi di colore rosso per ricordare Giulia. All’Università di Padova, dove la ragazza avrebbe dovuto laurearsi in Ingegneria biomedica, la rettrice Daniela Mapelli ha sospeso tutte le lezioni fino al pomeriggio. Ai funerali non parteciperà il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella mentre non è ancora chiaro chi del governo sarà presente a Prato della Valle.
I funerali di Giulia chiudono gli ultimi 23 giorni, un intervallo di tempo terribile in cui ognuno di noi è stato, in modo diverso, intimamente colpito dalla drammatica vicenda. In tre settimane si sono susseguite le varie tappe di un delitto che ha frastornato la nostra esistenza: dalla scomparsa della ragazza fino al ritorno di Filippo Turetta in Italia dopo l’arresto in Sassonia, passando per il violento omicidio, la fuga di Turetta in Austria e Germania e il tragico ritrovamento del corpo di Giulia in un canalone lungo la strada che dal lago di Barcis conduce alla stazione turistica di Piancavallo (Pordenone), in località Pian delle More.
Il vescovo di Padova, Claudio Cipolla, officerà la cerimonia. Alle 14 è prevista una seconda cerimonia, questa volta a Saonara, vicino a Vigonovo, il paese dove Giulia è cresciuta e in cui è sepolta la mamma, morta per malattia non più di un anno fa.
I funerali non cancelleranno gli ultimi 23 giorni. E, purtroppo, non estirperanno dalla nostra società le radici di una violenza, quella di genere, mai così attuale. Ma, magari, potrebbero rappresentare l’occasione – l’ennesima – per riflettere su un tema che riguarda tutti e di fronte al quale troppe volte ci siamo nascosti. Un punto di partenza, un piccolo mattoncino per iniziare il percorso di costruzione di una nuova consapevolezza, una consapevolezza che sia propria di ognuno di noi e che porti ad un cambiamento reale e necessario.
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