Con 29 minuti spalmati in tre presenze, è il secondo giocatore meno utilizzato della rosa dopo José Palomino, con quest’ultimo che però ha avuto diverse problematiche fisiche che lo hanno limitato. È il fato che testimonia le difficoltà di questo inizio dell’esperienza di Michel Adopo con l’Atalanta: non proprio quanto si auspicava in estate, considerando anche l’esordio molto positivo con l’assist contro il Sassuolo.
Quel pallone che ha messo Zortea in condizione di calciare in porta e sigillare lo 0-2 del Mapei Stadium sembra già un lontano ricordo, annullato in particolare dal pomeriggio da dimenticare in quel di Firenze, quando il francese arrivato a parametro zero dal Torino non fece una bella figura sul gol del decisivo 3-2, perdendo il pallone che ha dato il via alla ripartenza e poi lisciando nel tentativo di spazzare. Una decina di minuti contro il Cagliari hanno poi anticipato una lunga serie di panchine che ancora non si è interrotta.
Due mesi da riserva, senza mai riuscire a strappare un minuto ai titolarissimi e intoccabili Ederson e De Roon. E quando uno dei due è mancato, è stato Koopmeiners ad arretrare il suo baricentro per prenderne il posto. Tre punti fermi, imprescindibili di quest’Atalanta, hanno finito per chiudere ogni spazio al classe 200o, che non è riuscito a trovare spiragli nemmeno a risultato già acquisito, trascorrendo i secondi tempi a scaldarsi.
Nonostante questo, al momento l’ipotesi di un prestito non sembra essere ancora all’orizzonte, né lato giocatore, che vuole continuare a lavorare aspettando che arrivi la sua occassione di giocare dal primo minuto, né lato società, almeno a questo punto. Gli scenari possono cambiare da un momento all’altro, in entrambi i sensi, ma è certo che fino a quando la cerniera di centrocampo continuerà a mantenere questo rendimento difficilmente Gasperini vi metterà mano.
Insomma, per Adopo la prospettiva con l’Atalanta non è ancora totalmente rosea. E mentre molti tifosi si chiedono perché non abbia avuto chance dopo le buone impressioni destate specialmente durante il ritiro clusonese – nel quale era stato utilizzato anche come pedina su schemi di palla inattiva – il 23enne attende pazientemente.
La stagione è lunga e tutti gli scenari possono essere ribaltati da un momento all’altro: Michel aspetta con serenità la sua nuova occasione per dimostrare di poter essere una risorsa per la rosa nerazzurra.
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