Bergamo. Un nuovo parco, quello delle Piane Agricole, capace di abbracciare la città, con una vocazione completamente agricola, volta a recuperare l’antico credo di quelle terre, dedite appunto alla coltivazione, per poterne creare di nuove e d’eccellenza. Questo il significato e il contenuto dell’operazione di marca completamente ambientale e dunque sostenibile contenuta all’interno del nuovo Pgt, oggetto di discussione in aula.
“Si tratta dell’aspetto più qualificante e rilevante rispetto alle novità del piano – così Francesco Valesini, assessore alla Riqualificazione -, insieme al capitolo casa e scuola. L’idea sostanziale viene dalla sollecitazione rispetto alla tematica, ovvero dall’ampliamento di 3,5 milioni di metri quadrati di ampliamento sulle aree a sud della città, un’operazione che non ha precedenti. Dato acquisito che dà la misura del testo”.
Così Angelo Colleoni, vice presidente del Parco dei Colli: “Queste aree a sud della città non vanno pensate solo dal punto di vista ambientale, ma anche dal punto di vista storico. Un tempo erano il granaio, il luogo dove si produceva quanto poi si andava a mangiare. Oggi rappresentano il margine urbano tanto che, il rapporto tra città e queste aree, peraltro diretto, ed è andato perso. Al punto tale da generare una cultura agricola di basso profilo perché i proprietari non sono agricoltori, ma sono imprenditori che, ai tempi, acquistarono i terreni per costruire.
Una prospettiva che è andata persa, con una visione completamente differente. L’intento è quello di recuperarle per restituire alla città una cultura agricola di qualità, con prodotti tipici del territorio, prendendo come esempio Astino. Si vogliono declinare le scelte fatte, in vista anche delle politiche alimentari portate avanti fino ad oggi, per far sì che queste aree possano tornare alla loro vocazione originaria, producendo così a kilometro zero, con l’obiettivo finale di portare il cibo sulle mense dei nostri ragazzi”.
“Bergamo sarà abbracciata da un parco, dal verde. Il primo Pgt prevedeva delle stanze verdi, a fronte degli interventi attuativi, questo invece mira non solo a non espropriare nessuna area di terreno, ma anche a conservarlo e a rilanciarlo proprio dal punto di vista dell’agricoltura. Inoltre dice no alla compensazione tra privati fatto salvo per le tre aree del territorio, quelle più vicine a quelle edificate. Precisamente quelle a Sud adiacenti al treno per Orio”.
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