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Bergamo

Sicurezza, esercito e più agenti sulle strade. E nel 2024 raddoppieranno le telecamere

L'aula vota a favore gli ordini del giorno di maggioranza e minoranza. Il vice sindaco e assessore competente Sergio Gandi: "Tutti gli strumenti sono efficaci per cercare di contrastare i fenomeni crimonosi"

Bergamo. Il tema della sicurezza torna in aula, in Consiglio Comunale. E lo fa con un ordine del giorno presentato dalla Lega dal titolo “Operazione strade sicure” e con uno collegato a firma del Partito Democratico, quest’ultimo a firma Alessandro de Bernardis, nel quale il neo eletto segretario cittadino Dem chiede la possibilità di inserire nuovo personale all’interno del corpo di polizia locale e in particolare del NISU.

Tutti votano a favore, anche sull’ordine del giorno della Lega, fatta eccezione per Denise Nespoli, Lista Gori, che si astiene.

“Quello che oggi vediamo è uno spaccato di città che, dal punto di vista della sicurezza, non appare sempre in ordine – così Alessandro Carrara -. La nostra proposta è quella, crediamo di buon senso, di riportare in strada l’esercito per garantire, in collaborazione con la polizia locale, sicurezza alle famiglie, ai bambini e agli anziani”.

Così Alberto Ribolla, Lega: “Mi trovo a Bergamo o da qualche altra parte? I temi sono sollevati dalla Lega dal 2015, non certo da oggi. Mi fa piacere che, come avvenne sul tema delle telecamere, anche su quello della sicurezza, l’amministrazione comunale abbia fatto un’inversione di marcia. Sono contento che anche da parte della maggioranza arrivi una richiesta di maggiore presidio del territorio. Mi auguro non sia solo uno spot elettorale”.

“Questo è un tema su cui si deve puntare moltissimo – così Simone Paganoni, Patto per Bergamo -. Sono favorevole quindi alla proposta della maggioranza e anche a quella della Lega perché credo che tutte le iniziative proposte siano importanti per cercare di arginare i fenomeni di criminalità”.

“Nessuna inversione sul tema della sicurezza – così Oriana Ruzzini, APF -. L’argomento è caro a tutti in quest’aula e non solo, tanto è vero che, quando abbiamo potuto inserire votare a favore dell’inserimento di più personale o scegliere di affiancare l’operato della polizia locale con un cane antidroga, l’abbiamo fatto. Ma mi sento di dire che l’intervento di forze non basta. Come del resto, il presidio statico, il mero numero degli agenti e lo slogan. Accanto a tutto ciò, servono anche e soprattutto politiche attive e fattive a favore dei giovani, per l’immigrazione, per l’accoglienza. Smantellare il sistema va bene, ma lo dobbiamo fare alzando l’asticella. Cosa sulla quale il Governo latita”.

“Credo che servano più indicazioni pratiche e concrete – così Sergio Gandi, assessore alla Sicurezza e vice sindaco  -. L’aliquota di 25 unità è stata raddoppiata durante il periodo del Covid. E abbiamo insistito con il Ministero perché non cessasse a pandemia terminata. Ma è stata comunque ridotta, quella ordinaria, per volontà del Governo. I militari, di norma, accompagnano le forze dell’ordine, non le sostituiscono. Sono in ausilio, ma non sono gli uomini e le donne che, concretamente, possono contrastare il traffico di stupefacenti, perché presidiano in maniera statica. Detto questo tutti gli strumenti sono utili. Interessante è anche il tema dell’incremento del corpo di polizia locale. Ma ci tengo a sottolineare che, in questi anni, ne abbiamo assunti anche oltre la decina. In questo senso, il problema è legato al tour over: per tanti che ne entrano, altrettanti ne escono. Sul tema delle telecamere, dopo due step, nel 2024 ne arriveranno altre”.

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