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La recensione

Un libro racconta gli influssi francesi nella musica di Donizetti

"Donizetti e la Francia", recente volume di Roberto Monaco, approfondisce alcuni aspetti che hanno caratterizzato parte della produzione del celebre compositore bergamasco

Un libro che mette in luce l’ecletticità del grande compositore bergamasco Gaetano Donizetti negli anni passati a Parigi per farsi conoscere dal pubblico francese. Questo è “Donizetti e la Francia”, recente volume di Roberto Monaco, pubblicato da Musica Practica editore (2023, pp. 158).

Pubblichiamo la scheda del libro scritta da Sergio Mora, che si occupa di recensioni librarie in ambito culturale.

Titolo: Donizetti e la Francia
Autore: Roberto Monaco
Musica Practica editore 2023

Da alcuni anni l’interesse verso la musica di Gaetano Donizetti si è notevolmente accresciuto. Il festival bergamasco ad esso dedicato ha raggiunto dei risultati di notevole rilevanza con il recupero di titoli da tempo ignorati e la riesumazione di versioni alternative di opere ben note, ad esempio le edizioni francesi di Lucia e della Favorita.
Donizetti è un vero e proprio continente sommerso, una sorta di Atlantide musicale piena di meraviglie e sorprese. Questo è dovuto alla natura artigianale della sua produzione, in progressiva evoluzione.

Nel recensire la precedente monografia di Luca Zoppelli abbiamo visto le risorse lavorative tipicamente “bergamasche” del nostro musicista.

C’era quindi bisogno di un nuovo studio su Donizetti? Direi di sì!
Questo nuovo saggio vuole sviluppare gli influssi di scuola francese presenti nell’arte del nostro musicista.

Si tratta di aspetti innovativi che hanno caratterizzato anche l’evoluzione di altri operisti italiani, come ad esempio Giuseppe Verdi.

Roberto Monaco, l’autore di questo saggio, ha manifestato una particolare predisposizione per gli argomenti musicali di confine fra l’Italia e la Francia, regalandoci uno studio fondamentale su Giacomo Meyerbeer che mancava nella nostra bibliografia musicale.

Donizetti entra a gamba tesa nello spirito teatrale del “grand opéra” migliorando il lavoro svolto dai suoi predecessori attraverso il proprio gusto “romanzesco” di compositore romantico.

Non dobbiamo ignorare l’influsso svolto dal Congresso di Vienna all’interno del lombardo-veneto dopo la caduta di Napoleone.

Accanto a Schubert, Donizetti è sicuramente l’esponente più in vista di questa media cultura chiamata in Austria “biedermeier” che ha attecchito, in forme diverse, anche in Italia ed in altre nazioni europee.

L’ornamentazione raffinata, che è il tratto distintivo di questo stile, accanto ad un più corrivo “modus vivendi”, si è manifestata nel teatro sull’onda della narrativa di Walter Scott, facendo del palcoscenico un modo con cui guardare al mondo e alla Storia.
Il contatto con la cultura francese ha sottoposto ad una revisione qualitativa il lavoro del musicista bergamasco. Una nota significativa è rappresentata dal progressivo miglioramento dell’aspetto strumentale e dal significativo allargamento della propria fortuna critica nella stampa internazionale.

Il libro permette di osservare la crescita europea della musica di Donizetti, preludio alla fase conclusiva del melodramma italiano.

Un libro racconta gli influssi francesi nella musica di Donizetti

“Donizetti e la Francia”

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