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Serata magica

Con Raffaella balla tutto il Donizetti: la Revolution ripercorre i successi della Carrà e svela i segreti di “Raffa in the Sky”

Mercoledì 6 settembre è andata in scena al Teatro Donizetti la “Raffa Revolution”, l’introduzione spettacolo che anticipa il debutto di “Raffa in the Sky”. La canzone “Ballo, ballo” anima il pubblico e accende il corpo di ballo de “La Favorite”

Bergamo. La bellezza di una serata a teatro, il brio del varietà. Inizia con le note di “Ma che musica maestro” la Raffa Revolution, l’introduzione spettacolo a “Raffa in the Sky”, l’opera dedicata a Raffaella Carrà, nata da un’idea di Francesco Micheli e commissionata dalla Fondazione Teatro Donizetti in occasione di Bergamo Brescia Capitale italiana della Cultura 2023.

In attesa del debutto del 29 settembre, “piaccia o non piaccia, è giunto il tempo di fare rumore”, ha esordito lo show man Micheli, che firma la regia dell’inedita produzione. Subito parte “Rumore”, uno dei brani più iconici della Carrà. A cantarlo è il coro “Goccia dopo goccia” con l’inserimento di alcuni dei partecipanti al Donizetti Summer Camp con i genitori.

“In tanti, a volte con toni più o meno accesi, mi hanno fatto la domanda: ma perché? – prosegue il regista – Risponderò durante questa serata”. “C’era una volta un bambino della Val Brembana a cui non bastava il mondo in cui viveva – spiega –, poi il cinema lo ha portato in un altro mondo”.

Ma non c’era solo il cinema, un altro “rettangolo di salvezza” era la televisione. Non poteva mancare il video di un momento che ha fatto la storia: Raffaella balla a “Canzonissima”, celebre trasmissione televisiva di varietà, mandata in onda dalla Rai dal 1956 al 1975, il Tuca Tuca. Dal giorno seguente i vertici RAI proibirono l’ombelico scoperto.

“Raffa in the Sky non è un’opera, né una biografia, ma una fantaopera ossia quel genere che all’epoca di Donizetti era chiamata opera fantastica, ma nulla più della fantasia e della non realtà ci svelano il vero”, commenta dal palco Alberto Mattioli, giornalista e librettista insieme a Renata Ciaravino. “Siamo nel 1943, anni di nascita della Carrà. C’è la guerra. Dal pianeta Arcadia, luogo di spiriti eletti della bellezza e dell’arte in cui regna Apollo XI. Il sovrano decide che è arrivato il momento di inviare sulla Terra un altro spirito, una donna”, Mattioli svela l’inizio della trama di “Raffa in the Sky”, in cui la storia dell’eroina si intrecciata a quella di una coppia di sposi emigrati dal Sud al Nord Italia, Vito e Carmela, che sarà interpretata dalla grande Carmela Remigio.

Chiara Dello Iacovo vestirà i panni di Raffaella Carrà di cui Micheli rivela alcune battute: “obiettivo della mia missione è liberare corpo e mente della gente perché l’amore l’ho cantata e ballato, non c’è colpa o peccato per chi ha davvero mai, siate felici come noi mai, io sono Raffa in the Sky”.

Lo scopo della musica è far pulsare il corpo che vibra, che gioisce per il sempre fatto di esistere. Questa è la vera rivoluzione. Come quella che hanno fatto le energiche signore del corpo di ballo de “La Favorite”, l’opera andata in scena in occasione del Donizetti Opera 2022, impegnate in un intervento con la coreografia di Serena Marossi. Tutte insieme hanno regalato un momento di pura gioia danzando nella platea sulle note di “Ballo, ballo”, brano di Raffaella Carrà del 1982.

La serata ha regalato una morale: la cultura è libertà che salva l’umanità. Le distinzioni tra cultura di serie a e di serie b, tra arte con dignità o senza sono superflue. È solo il benessere delle persone a dare valore a una pagina di letteratura, di un quadro o di una canzone.

 

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