Bergamo. L’effetto Capitale non svanisce. Anzi. Basta guardare i numeri, e non solo quelli raccontati nella conferenza stampa di metà anno a Milano giusto la settimana scorsa, per rendersene conto.
Bergamo va in all in, con uno score di tutto rispetto, facendo il pieno di visitatori, di turisti, di presenze e di accessi. Un bilancio che qualunque azienda approverebbe con soddisfazione.
Numeri importanti, certo. Ma il dato più significativo non è solo che, prendendo a campione i tanti luoghi della cultura presenti in città come i musei, l’afflusso sia praticamente raddoppiato rispetto al periodo pre pandemico, al 2019, la discrimine è infatti la crescita che sembra davvero non volersi arrestare.
Merito di tanto lavoro, di scelte cucite su misura, di iniziative pensate per far sentire ciascun cittadino protagonista, di una preparazione certosina, di un ventaglio di proposte capaci di soddisfare ogni palato, merito anche di una calendarizzazione intelligente che ha fatto del centro urbano un carnet ricco in ogni suo periodo dell’anno. E merito anche di una collaborazione, maturata negli anni, con le agorà di vita e di sentimento artistico che hanno sfoggiato proposte degne di una grande Capitale.
Ma il meglio deve ancora venire, diceva qualcuno. Nel frattempo Nadia Ghisalberti, assessore alla Cultura del Comune di Bergamo e deus ex machina della cavalcata straordinaria, raccoglie i frutti di un lavoro partecipato e ambizioso, capace di andare anche oltre le aspettative. Basti pensare, appunto, ai musei.
con il Museo delle Scienze che passa da 32.734 a 43.463,
Accademia Carrara da 32.767 a 71.500,
GAMeC da 20.172 a 46.946,
Museo delle Storie da 80.916 a 114.434
Fondazione Teatro Donizetti da 45.431 a 67.940.