Bergamo. Sei mesi di Capitale della Cultura. Ma la soddisfazione e gli evidenti risultati raccolti dall’amministrazione Gori in questo straordinario anno che accompagna la città di Bergamo, non frenano né l’entusiasmo né l’operosità, tanto che, al giro di boa, si pensa già al grande evento che chiuderà la cavalcata. Si concede, ma poco, Nadia Ghisalberti, assessore alla Cultura del Comune di Bergamo, rispetto all’argomento, mentre sull’analisi complessiva non nasconde, giustamente, la soddisfazione.
“Sarà un evento in cui tutti potranno riconoscersi e ripercorrere, con modalità differenti, i momenti salienti della Capitale, soprattutto quelli in cui i cittadini stessi sono stati protagonisti. Sto immaginando questo momento come una forma di restituzione alla città e ai cittadini, nel quale ciascuno si possa ritrovare e riconoscere”.
Quel che è certo è che si farà di tutto, come lo si è fatto a inizio anno, per dare forma ad un appuntamento che darà l’addio alla Capitale, ma in senso solo stretto. Il timone, infatti, passerà ad un’altra città, ma il valore sociale oltre che quanto di buono costruito non dovrà andare perso. La volontà dell’amministrazione, più volta ribadita dal sindaco Gori e dalla stessa Ghisalberti, è sempre stata quella di seminare per non disperdere. Piuttosto per conservare. E l’intenzione continua ad essere quella di coltivare valori per raccoglierli non solo nell’oggi, ma anche nel domani.
Il coinvolgimento, l’allargamento delle fasce di partecipazione, l’attenzione rivolta anche e soprattutto alle anime più fragili, il decentramento e soprattutto il desiderio di non offrire un qualcosa di preconfezionato ma uno spaccato di vita, ricco di eventi e proposte, che fosse cucito su misura per Bergamo e per i bergamaschi. Un prodotto sartoriale, capace di adattarsi alla meglio su ciascuna persona coinvolta nel processo, dal bimbo, al giovane, passando per l’adulto, fino ad arrivare all’over. Con fili capaci di arrivare anche nelle pieghe più nascoste, multicolore e diversi tra di loro. Lo dimostrano i tanti appuntamenti dedicati anche alle diverse comunità straniere presenti, le stesse che compongono il 16% dell’intera cittadinanza. Un perimetro molto largo, capace di contenere tutti. Un caleidoscopio fatto di tante sfaccettature, in cui i tanti colori si sono fusi in un solo.
Perché del resto la cultura è democrazia per eccellenza, unisce i credo e i popoli, abbraccia le persone senza distinzione alcuna. E così si è visto, in questi primi sette mesi anche a Bergamo, con un ventaglio di iniziative che sono state immaginate e pensate con il chiaro scopo di far sentire tutti importanti, di non lasciare indietro nessuno, di allargare gli orizzonti, di rendere protagonisti e partecipi anche gli invisibili. Come del resto vuole il mantra dell’amministrazione Gori.
E anche luglio, in termini di offerta, non è da meno, rispetto agli altri mesi, qualificandosi come il mese della musica. Ma anche quello della novità assoluta legata all’iniziativa dal titolo “Step by step”, la cui call è partita proprio in questi giorni e durerà fino al 23 e sarà dedicata al pubblico giovanile con una fascia d’età compresa tra i 17 e i 25 anni e incentrato sull’Europa. Un cammino europeo per giovani tra Bergamo e Brescia su La Via delle Sorelle. Si svolgerà pochi giorni prima del dibattito sullo Stato dell’Unione con la Presidente della Commissione Ursula von der Leyen al Parlamento europeo di Strasburgo, che avrà luogo il 13 settembre.
Dall’8 al 10 settembre, con le nuove generazioni impegnate ad essere protagoniste e dialoganti rispetto al panorama culturale, sociale e ambientale del territorio e dell’Europa.
Tutti gli eventi del mese di luglio sono illustrati sul sito https://bergamobrescia2023.it/
commenta