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La replica

Il caso della palestra di Brembate Sopra, la Polisportiva: “Speriamo in una diversa soluzione”

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Dino Bellini, presidente della Polisportiva Brembate Sopra

Sul caso della palestra di Brembate Sopra e le conseguenti polemiche sulla possibile installazione degli impianti per la ginnastica artistica sulla pista indoor di atletica, riceviamo e pubblichiamo la lettera di Dino Bellini, presidente della Polisportiva Brembate Sopra:

“Finora tutte le sezioni della Polisportiva hanno versato un consistente quota di affitto per l’uso degli impianti, con tariffe che lo scorso anno NON sono state deliberate dal Comune ma di iniziativa di Hservizi. Dobbiamo procedere coi saldi ma siamo ancora in attesa di un loro controllo delle fatturazioni; del riconteggio corretto delle ore poiché preventivamente gonfiato in maniera abnorme; della nuova stesura dei contratti in cui abbiamo chiesto modifiche peraltro da loro accettate . Abbiamo fornito tutta la documentazione, si sono ripromessi di fissare un incontro per sistemare le pendenze e attendiamo con fiducia la loro chiamata.

Quanto allo sconto di 15mila euro non ci ripaga a sufficienza dei disservizi (spogliatoi e palestre freddi, docce non usabili) che i nostri associati hanno patito per tutta la stagione, ma ci siamo adattati alle disposizioni di contenimento delle spese energetiche. Quanto agli investimenti, la Polisportiva, precedente gestore, ha investito negli anni quasi 2milioni di euro ed è riuscita a promuovere lo sport, dal sociale all’alto livello, in maniera egregia. Penso inoltre che l’eredità che abbiamo lasciato ad Hservizi (impianti attrezzati e arredati, attività funzionanti, clientela numerosa e affidata, istruttori formati e professionali, un modello gestionale che per fortuna stanno seguendo in piscina e col fitness,…), senza ricevere nessun tangibile riconoscimento, abbia un valore inestimabile, economico ma non solo, ben superiore al saldo degli affitti.

E a proposito di tariffe per la prossima stagione, queste sì autorizzate dal Comune, c’è un aumento del 50% senza sconti e come sezioni della Polisportiva dovremo decidere se aumentare di botto le quote di iscrizione o ridimensionare l’attività o fermarla del tutto. Riprendendo il discorso dell’indoor e dell’accorato appello degli atleti, ci chiediamo se è logica e sicura questa scelta di mettere pedane fisse di ginnastica su un rettilineo di corsa veloce. Se prevalgono motivazioni finanziarie e non c’è la volontà di trovare soluzioni alternative, in modo analogo vedremo presto installare un parco giochi nell’area del campo di calcio.

Lo spazio è grande; i calciatori possono dribblare panchine scivoli e altalene per andare in porta; la sostenibilità economica della gestione è salva. Speriamo in un intervento delle autorità competenti o dei Comuni soci e corresponsabili o di chi ha voce in capitolo. Speriamo magari in una diversa soluzione adottata da Hservizi o dal Cus Bergamo e che, tra i tanti impianti che gestiscono, ne trovino uno adatto per la ginnastica artica, ma non l’impianto indoor. Auspichiamo infine che questa spinosa e complessa criticità possa risolversi per il bene dello sport, degli atleti, di chi lavora con passione in ambito sportivo, educativo e sociale”.

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