Bergamo. Provarci, senza nulla da perdere. Domenica 7 maggio alle 18 l’Agnelli Tipiesse Bergamo inizia la serie di finale playoff contro la Tonno Callipo Vibo Valentia. Gara-1 si gioca in Calabria, poi il secondo appuntamento sarà a Bergamo mercoledì 10 alle 19.30 e il terzo di nuovo in trasferta domenica 14 sempre alle 18. Poi, eventualmente, gara-4 e gara-5. Si vedrà.
Per l’Olimpia si tratta del ritorno all’ultimo atto di Serie A2 dopo il 2019, quando la finale riservò un’amara sconfitta con Piacenza, dove giocava peraltro Copelli. Di fronte aveva Cargioli, già allora con i colori di Bergamo. Non sono certo gli unici del roster ad aver giocato di recente partite in una serie finale: Jovanovic viene da un successo in Spagna, Padura Diaz ha portato Taranto alla vittoria nel 2021, capitan Cominetti è alla terza di fila, dopo i successi con Taranto e Reggio Emilia, per Tim Held è invece la seconda consecutiva.
“La cosa importante è provarci” è il pensiero dello schiacciatore italo-olandese, “siamo qui, il titolo di promozione è un sogno, lotteremo fino alla fine”. L’auspicio è bissare il 3-2 di campionato nel girone d’andata: “Credo che noi per loro siamo un avversario scomodo, li abbiamo battuti alla prima, poi in Coppa Italia e nell’ultima giornata di campionato ci han dato del filo da torcere, ci tenevano a vincere. Si vedeva. Noi però siamo un bel gruppo, il livello in allenamento è sempre stato molto alto. Quel che verrà, verrà. La stagione resta molto positiva”.
La pressione è tutta sugli avversari: “Sappiamo che è una squadra costruita per vincere, ha lasciato pochissimo alle avversarie che ha incontrato, nei playoff ha concesso solo due set a Ravenna. Prendiamo ciò che viene, affrontiamo la serie sereni, senza nulla da perdere”. E anche i discorsi sul futuro della società e della possibile cessione del titolo non preoccupano né condizionano: “La squadra è sempre stata sul pezzo, a prescindere da ciò di cui si è parlato. E sarà lo stesso ora che conta di più”.
“Finora è andata molto bene” prosegue Held guardandosi indietro, “era complicata perché dovevamo sbloccarci, ma lo sapevamo quindi siamo arrivati pronti. Contro Porto Viro al primo turno abbiamo dato una bella risposta di gruppo, sia all’andata che al ritorno. In casa loro sapevamo sarebbe stato difficilissimo, poi in gara-2 il fattore campo è stato determinante. Gara-1 in casa di Cantù è stata abbastanza anomala, ma anche la seconda in casa, visti i parziali che sono arrivati. Poteva succedere di tutto, siamo stati bravi a chiuderla. In gara-3 li abbiamo messi subito sotto pressione”. Ed è stato un dominio.
Bergamo partiva come numero 6 in tabellone, “ma anche negli ultimi anni in A2 la classifica è sempre stata relativa”, spiega il classe 1998, guardando al percorso: “L’obiettivo è sempre stato quello di arrivare nelle condizioni migliori nel finale di stagione, e noi ci siamo riusciti. Abbiamo raggiunto il nostro obiettivo principale, adesso è bello sognare: quel che verrà, verrà. Giocando una serie su cinque e non su tre, all’inizio parti meno carico, ma è una condizione mentale più che altro, ci sarà una fase di studio. Personalmente non mi cambia tanto: è una finale, bisogna vincere più degli altri”. Semplice, forse.
La certezza è che l’ambiente è positivo, c’è un record di 8-2 con la coppia Morato-Redaelli al timone. “Qualcosa è cambiato, probabilmente nella testa di alcuni ragazzi è scattato qualcosa, credo sia stata una questione di pressioni e di responsabilità. Ma se siamo arrivati qui è anche grazie al lavoro che abbiamo fatto con Graziosi, che ci ha lasciato diverse cose dal lato tenico. Dal punto di vista mentale, qualcuno si è tolto qualche peso”. Ora resta solo da togliersi una grande soddisfazione.
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