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La tragedia di montello

Morì dopo una lite al semaforo, automobilista a processo: “Era anche positivo alla cocaina”

Walter Monguzzi, motociclista 55enne di Osio Sotto, sarebbe stato speronato da Vittorio Belotti, la cui posizione ora si aggrava

Oltre all’omicidio volontario, la procura contesta a Vittorio Belotti anche di aver guidato dopo aver assunto cocaina il giorno in cui avrebbe speronato Walter Monguzzi, motociclista 55enne di Osio Sotto, che ha perso la vita lo scorso 30 ottobre.

Il processo prenderà il via il prossimo 23 maggio. L’accusa è di omicidio volontario aggravato dai motivi futili, un capo d’imputazione che non consente di chiedere il rito abbreviato, con relativo sconto di pena, ma anche la guida sotto l’uso di sostanze stupefacenti. Un’aggravante riscontrata solo in seguito, visto che conducente dell’auto non si fermò a soccorrere il 55enne.

La tragedia in via Papa Giovanni XXIII, a Montello, verso le 12.30. C’è una rotonda. La moto condotta dalla vittima non avrebbe dato la precedenza alla Panda. Come ha poi raccontato un testimone ai carabinieri. La mancata precedenza avrebbe innescato il diverbio successivo all’altezza del semaforo ‘rosso stop’ di via Papa Giovanni XXIII. Fermi davanti al rosso, nella stessa direzione di marcia, avrebbero discusso per pochi istanti.

Nella foga il motociclista avrebbe scalciato la fiancata della Panda. In quel momento la moto è sulla sinistra della carreggiata, al suo fianco l’auto. Quando scatta il verde, la moto da sinistra si porta sulla destra, mentre la Panda avanza a velocità e sperona la motocicletta. L’agente di commercio finisce a terra, le sue condizioni sono disperate e quando sul posto arrivano i sanitari del 118 non c’è più nulla da fare.

L’arrestato, invece di fermarsi fugge via: la parte anteriore danneggiata della sua auto è vistosamente rovinata. Scattano le ricerche. I carabinieri nel giro di un’ora lo rintracciano. Belotti viene portato in caserma e da lì al carcere.

In attesa del processo, il gip ha concesso gli arresti domiciliari a Belotti, che ha sempre parlato di uno scontro fortuito e non voluto. È stato scarcerato, anche alla luce delle consulenze in cui viene ricostruita la dinamica dei fatti. È stato rivelato, infatti, che il sopraggiungere di un’auto nella carreggiata opposta, contro cui era finita la vittima, secondo il giudice ridimensiona il coefficiente psicologico dell’imputato.

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