Bergamo. “L’Atalanta senza i colombiani non va da nessuna parte”, aveva detto Gian Piero Gasperini nella conferenza stampa del 3 febbraio che anticipava la trasferta di Sassuolo, con l’intenzione di scuotere Luis Muriel e Duvan Zapata.
Il tecnico si augurava certo qualcosa di diverso rispetto ad un’espulsione a tempo scaduto, quella di Lucho sul campo del Sassuolo, e di un infortunio che pregiudica la presenza del numero 91 per almeno un mese.
Sfortuna, componente decisiva, specialmente nel caso del secondo, ma anche per il primo, che per un commento piuttosto innocuo, un “sei scarso” riferito all’arbitro, si è visto sventolare un rosso che si può tranquillamente considerare esagerato.
Tutto sommato, anche senza di loro, l’Atalanta si è difesa piuttosto bene. Anzi, ha attaccato piuttosto bene, visto quanto generato nella trasferta sul campo della Lazio. Il concetto di fondo espresso dal Gasp però non fa una piega: anche nel loro ruolo di comprimari di un attacco che dall’estate ha voltato pagina con Lookman e Højlund, il contributo dei due connazionali dalla panchina resta essenziale.
Non sono più i due uomini da 40 gol complessivi in una stagione e probabilmente non lo saranno mai più, almeno a Bergamo. Di gol ne basterebbero una decina, ma di quelli pesanti, che sia dal primo minuto o entrando a gara in corso — ipotesi quest’ultima più probabile, visto che schiodare i due neoacquisti sopracitati dalla formazione titolare è impresa ardua se non impossibile.
Muriel di tempo e occasioni ne avrà anche a breve: è la prima alternativa insieme a Boga e Gasperini si è auspicato che torni presto alla sua forma migliore, mirando allo scorso settembre come target, quando faceva coppia con Lookman e qualche perla del vecchio Lucho l’aveva offerta.
Duvan, invece, è atteso da un altro periodo fermo ai box, il secondo dopo lo stop tra settembre e ottobre per un altro problema alla coscia. L’ipotesi più probabile è quella di un rientro direttamente ad aprile, perché è ormai chiaro che forzare il rientro in anticipo sembra poco sensato e soprattutto deleterio in primis per l’ex Samp, Napoli e Udinese.
Gasperini però lo aspetta, così come aspetta il ritorno a pieno regime di Muriel. Perché magari dall’estate cambieranno aria, magari chiuderanno un capitolo, ma per quest’anno la Dea ha ancora bisogno dei suoi colombiani. E si aspetta più dei due miseri gol segnati nelle prime 22 giornate.
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