• Abbonati

Libri

Il volume

Andrè Baudry. Gli omosessuali ed altri scritti

Baudry parte da un semplice assunto: l'omosessualità è un fatto, ed i fatti, diceva Lenin, sono testardi

Si è svolta venerdì scorso, nella sede di Rete Lenford associazione nazionale di avvocate ed avvocati volta agli studi giuridici in materia di tutela dei diritti delle persone LGBTQI+ la presentazione del libro “Andrè Baudry – Gli omosessuali ed altri scritti” edizioni Wojtek.

Ne hanno conversato innanzi nutritissima platea l’autore Eduardo Savarese, magistrato napoletano ed il Collega Avvocato Stefano Chinotti.

Una conversazione serena ed intima su questa figura di intellettuale francese cattolico e riformista liberale promotore del movimento Arcadie, dal medesimo animato in Francia dal 1954 al 1982 prima del suo buen retiro nella Campania felix sulla penisola sorrentina ove vivrà ancora a lungo tacendo ascoltando ed incontrando anche il nostro autore. Il libro contiene tra l’altro una riedizione del suo scritto principale, redatto insieme a Marc Daniel, ed uscito in Italia nel 1974 con prefazione di Pierpaolo Pasolini: “Les homosexuels”.

Baudry parte da un semplice assunto: l’omosessualità è un fatto, ed i fatti, diceva Lenin, sono testardi. La vita delle persone omosessuali è mostrata nella normale quotidianità ordinaria dei loro problemi e nell’umanità della loro esperienza, con uno sforzo tassonomico persino urtante. Interessante però una consapevolezza: a segnare profondamente i loro destini, come quelli di qualsiasi essere umano non è affatto e solamente la pulsione sessuale. Ecco perché Baudry ed i suoi amici coniano il termine omo-filia contrapposta a omosessualità. Un’omofilia militante quanto basta per censurare coloro che pur vivendo questa condizione hanno paura di uscire dell’anonimato, “quanto mai ridicolo, visto che il loro è il segreto di Pulcinella”.

Generico febbraio 2023
Eduardo Savarese, magistrato napoletano e l'avvocato Stefano Chinotti

E tuttavia la richiesta di risposte adeguate ragionevoli e dignitose a questo spicchio di consociati non si ottiene, secondo Baudry, senza integrazione, mentre forme di contestazione eccessiva, di esibizione estetica, di rivendicazione della diversità omosessuale rischierebbero di realizzare una forma di chiusura e di autoghetizzazione non solo incapace di far conoscere alla società in maggioranza eterosessuale il “fatto” dell’omosessualità e la sua presenza nei più diversi luoghi e periodi storici, ma di aumentare fratture e divisioni, rafforzare prese di posizione sterilmente polemiche, dare il destro a insofferenze infeconde.

Un punto di vista, quello dell’intellettuale francese, criticabile per la sensibilità odierna fieramente schierata nelle rivendicazioni dell’uguaglianza nei diritti, ma che senza dubbio mette al centro la persona, quale che sia il suo orientamento sessuale, nella certezza che questo definisca solo un aspetto dell’essere, i cui destini sono tutti accomunati da un unico positivo sentimento: l’amore. Amore che, io mi permetto di aggiungere, è ciò che resta dopo che tutto è passato. Anche la vita.

Generico febbraio 2023
Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI