Nella nottata tra domenica 5 febbraio e lunedì 6 la Turchia è stata svegliata da un terremoto di magnitudo 7.8 della scala Richter, con epicentro al confine con la Siria e che ha colpito anche i paesi limitrofi. Il bergamasco Marco Togni, conosciuto come Viaggiatoro, che da settembre si è avventurato in un viaggio in bicicletta verso l’Oriente, si trovava a soli sette chilometri dall’epicentro. Fortunatamente sta bene.
Il ventisettenne originario di Urgnano si trova nel paese da diverse settimane e di recente ha raggiunto la zona sud-est, per la precisione la città di Gaziantep, dove è bloccato da cinque giorni a causa di una forte nevicata che gli impedisce di risalire in sella e proseguire il suo viaggio, anche a causa della sospensione degli autobus.
Marco stava dormendo ospite a casa di un ragazzo della zona – è partito in tenda, cercando poi ospitalità di paese in paese all’occorrenza – quando, come tutti i residenti, è stato bruscamente svegliato alle 4.15 dalla scossa, la quale ha causato centinaia di morti in tutto il paese. Intorno alle 13 di lunedì il conto è arrivato a 1300, ma è destinato a crescere.
“Sto bene, sono molto vicino all’epicentro ed è stato spaventoso” ha scritto su Instagram, “in città ci sono parecchi problemi. Il castello è mezzo distrutto e anche qualche moschea. Ci sono problemi con elettricità e linee telefoniche ma per fortuna nella zona in cui sono le persone sembrano stare tutte bene”.
“Stava tremando tutto, il lampadario sbatteva in giro, cadevano le cose dalle pareti. Mi sono vestito al volo e in quei due minuti la scossa è stata fortissima. Sono rimasto per strada, c’erano persone che accendevano fuochi nei bidoni di ferro per scaldarsi, eravamo sotto la neve”.
“Siamo stati fuori per 4-5 ore prima di rientrare, poi siamo rientrati quando la situazione sembrava tranquilla. Sono uscito per vedere se servisse un aiuto. Dove mi trovo io le persone fortunatamente non hanno subito gravi danni, ma in altre zone ci sono stati morti, feriti. Avevo un bus prenotato, ma la stazione era stata presa d’assalto. Gente che piange, si abbraccia, urla, sguardi persi nel vuoto”.
C’è stata un’altra scossa intorno alle 12 che ha riportato lo spavento nel paese.
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