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In centro città

Colpisce un passante con una bottigliata in testa: condannato a 20 mesi

L'uomo ha aggredito una coppia in via Zambonate e gli agenti hanno utilizzato il taser per poterlo bloccare

Bergamo. Ha patteggiato una pena di 1 anno e 8 mesi il nigeriano di 29 anni che domenica 15 gennaio ha colpito un passante con una bottigliata in testa, in pieno centro città.

Erano circa le 16.30 quando M.O, probabilmente alterato dall’alcool, ha urtato un passante che camminava in via Zambonate insieme alla moglie. I due hanno avuto un breve alterco, poi il nigeriano ha colpito l’uomo in testa con la bottiglia che aveva in mano. La coppia, spaventata, è indietreggiata ed è caduta a terra.

Chi ha assistito alla scana ha chiamato il 112 e sul posto è arrivata una volante della questura. Mentre si avvicinavano a via Zambonate, i poliziotti sono stati fermati da una signora che ha indicato loro il nigeriano come autore dell’aggressione.

La volante ha fatto inversione ed ha raggiunto il 29enne lungo il viale Papa Giovanni. L’uomo agitava le braccia e urlava, inveendo contro i passanti, poi ha attraversato la strada piazzandosi davanti all’auto della polizia e colpendo il mezzo con calci e pugni.

L’agente è sceso per fermarlo, ma il nigeriano, sporco di sangue, continuava a battere i pugni contro il finestrino della volante. A quel punto il poliziotto ha estratto il taser, ha intimato all’uomo di fermarsi e gli ha mostrato il dispositivo, ma lui non accennava a calmarsi. Così ha sparato una prima cartuccia, senza però ottenere l’effetto paralizzante che solitamente provoca la scossa elettrica. Il nigeriano continuava ad avanzare verso l’agente. È partita una seconda scarica, ma anche in questo caso il soggetto non si è fermato e si è scagliato contro l’agente buttandolo a terra.

Nella colluttazione il taser è caduto e il 29enne è riuscito ad afferrarlo. Il secondo agente è sceso dall’auto e glielo ha strappato di mano, ma c’è voluta una seconda pattuglia per poter bloccare la furia di M.O..

Mentre un’ambulanza soccorreva il ferito in via Zambonate, che è finito al pronto soccorso delle Gavazzeni dov’è stato medicato e dimesso con una prognosi di 7 giorni, l’aggressore veniva portato in questura.

Lunedì mattina l’uomo è comparso davanti al giudice Laura Garufi, che lo ha processato con rito direttissimo. Il 29enne ha negato ogni accusa spiegando di aver solo attraversato la strada con il semaforo rosso e di essere stato fermato dagli agenti.

Per lui, senza fissa dimora, è stata disposta la misura cautelare del carcere.

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