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Finalmente decisivo

Scusate il ritardo: a Bologna l’Atalanta ha ritrovato il vero Boga

L'ivoriano sembrava avere già la valigia in mano: alla prima apparizione dell'anno, però, ha cambiato la partita del Dall'Ara, con una prestazione che potrebbe cambiare il suo futuro

Strappi, dribbling, filtranti a tagliare la difesa avversaria, grande raccordo tra centrocampo e attacco. Al Dall’Ara, con quel 10 sulle spalle, Jérémie Boga sembrava il Papu Gomez.

Quando nella finestra invernale di mercato dello scorso anno Gian Piero Gasperini spinse per avere l’esterno ivoriano del Sassuolo probabilmente si immaginava di poter contare su un giocatore che potesse fornire esattamente il tipo di prestazione vista nei secondi quarantacinque minuti di Bologna: una partita che si era messa male, col vantaggio dell’ex Orsolini a complicare i piani nerazzurri e trame offensive che faticavano a fare breccia nel fortino organizzato da Thiago Motta.

I fatti, almeno finora, non hanno dato ragione a un investimento complessivo, comprensivo di bonus, da circa 25 milioni di euro: in maglia Atalanta il classe ’97 scuola Chelsea non è mai riuscito a confermare quanto di buono aveva mostrato nelle tre stagioni e mezza in Emilia, quando, dopo un inizio al piccolo trotto, si era ritagliato un ruolo da vero protagonista.

Gol e assist come pochi altri in Serie A, con tanto di corteggiamenti serrati delle big italiane ed europee: ma il Sassuolo, notoriamente bottega cara, non aveva mai fatto sconti per il suo gioiello.

L’approdo a Bergamo, inutile negarlo, era stato subito bollato come un “colpaccio” di mercato: per numeri, prospettive e caratteristiche tecniche del giocatore, che sembravano sposarsi alla perfezione con il gioco offensivo di Gasperini. Se lo augurava il tecnico, se lo aspettavano i tifosi: tutti, a conti fatti, delusi dal bilancio di un anno passato insieme, tra alti (pochi) e bassi (tanti), che hanno riacceso le voci di mercato su un calciatore che continua comunque ad avere tanti estimatori (Fiorentina in primis).

Già dall’estate il nome di Boga è stato costantemente al centro dell’attenzione: dal prestito per favorirne la rivalutazione alla cessione diretta per finanziare altri acquisti più funzionali al nuovo assetto tecnico della squadra.

In pochi, pochissimi, pensavano invece che alla prima presenza dell’anno l’ex Sassuolo sfoderasse una delle sue migliori prestazioni in nerazzurro, fatta di tanta generosità e di un lavoro costante in fase offensiva: inizialmente da trequartista, col primo tocco smarcante per l’1-1 firmato dal bolide telecomandato di Koopmeiners; poi da esterno a sinistra, nel suo habitat naturale, con ripetute sgasate a mandare in affanno la difesa rossoblu e con un’invenzione dal tempismo perfetto per mandare in porta Højlund, autore del definitivo 1-2.

E poi una chiusura di personalità, spesso con la palla tra i piedi a prendere falli, a far respirare la squadra, da regista offensivo.

Un ingresso devastante, quello che Gasp e l’Atalanta aspettavano da un anno. E che ora può cambiare il futuro di Boga.

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