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Il bilancio

Da Fidanza a Rota, il ciclismo bergamasco celebra un 2022 carico di successi

Nel 2022 i nostri campioni hanno inserito un'altra marcia confermandosi come uno dei movimenti più fulgidi del panorama internazionale delle due ruote

Ripetersi è sempre difficile, soprattutto se arrivi da un’annata come il 2021 dove Olimpiadi e Mondiali hanno regalato soddisfazioni difficilmente pronosticabili alla vigilia.

Eppure il ciclismo bergamasco non si è fermato e nel 2022 ha inserito un’altra marcia confermandosi uno dei movimenti più fulgidi del panorama internazionale delle due ruote.

Un settore che in questa stagione ricca di vittorie e titoli è stata certamente trainata dalle ragazze che hanno condotto la nostra provincia e l’intera nazionale italiana a traguardi particolarmente prestigiosi, dal parquet iridato di Saint-Quentin-en-Yvelines alle montagne del Tour de France senza dimenticare gli sterrati dell’Arkansas e del Veneto.

Un giro del globo in meno di 365 giorni condotto senza dubbio da Martina Fidanza, simbolo della tenacia orobica e protagonista di una cavalcata trionfale delle azzurre nel ciclismo su pista condita da innumerevoli inconvenienti che l’hanno frenata durante la prima parte dell’anno.

Reduce dal titolo mondiale nello scratch ottenuto a Roubaix nel 2021, la 23enne di Brembate Sopra sembrava lanciata verso la stagione della consacrazione anche su strada, tuttavia la sfortuna è venuta a bussare più volte alla sua porta costringendola a rincorrere spesso la condizione migliore.

Nemmeno il tempo di potersi godere il trionfo in terra francese che la portacolori della Ceratizit-WNT Pro Cycling Team ha prima dovuto fare i conti con alcuni problemi cardiaci che l’hanno portata a sottoporsi a un’operazione al cuore a cui hanno fatto seguito il Covid e una frattura alle vertebre patita durante le Classiche del Nord.

Una serie infinita di “infortuni” che non ha rallentato Fidanza che, grazie anche all’aiuto della famiglia e dell’allenatore Andrea Fusaz, ha saputo prontamente rialzarsi e centrare gli obiettivi più importanti fra i quali spiccano senza dubbio gli Europei su pista chiusi con l’argento nell’inseguimento a squadre, ma soprattutto i Mondiali andati in scena sul tracciato delle Olimpiadi di Parigi 2024.

Inseguendo quel sogno a cinque cerchi distante ormai meno di due anni, la figlia d’arte ha sfoderato tutta la propria classe sia tecnica che tattica sui listelli parigini andandosi a prendere prima il secondo oro consecutivo nell’amato scratch e successivamente trascinando il quartetto azzurro nell’inseguimento con tanto di record nazionale.

Un’affermazione quest’ultima frutto non solo dell’impegno profuso in allenamento, ma del legame di amicizia che si è creato con le compagne a partire da Chiara Consonni e Elisa Balsamo, elementi imprescindibili del ciclismo nostrano.

Consonni

Un 2022 simile per la rappresentante della Valcar-Travel & Service e l’atleta della Trek-Segafredo che hanno compiuto un percorso di crescita importante andando a segno su terreni diversi, in particolare su strada.

Complice l’addio di Balsamo alla formazione di Bottanuco, Consonni è stata chiamata a ricoprire i gradi di capitana, un ruolo che non ha pesato sulle spalle della 23enne di Brembate Sopra che si è messa in luce negli sprint totalizzando cinque successi fra i quali spicca senza dubbio l’ultima tappa del Giro Donne.

Una competizione che ha visto protagonista assoluta Balsamo, capace di metter la firma su due frazioni e di indossare la maglia rosa per due giorni simbolo di una stagione che l’ha vista specializzarsi nelle classiche portandosi a casa fra le altre il Trofeo Binda, la Classic Brugge-De Panne e la Gand-Wevelgem.

A confermare il talento della 24enne cuneese residente a Sarnico vi è sicuramente la capacità di resistere senza particolari problemi al peso della maglia arcobaleno conquistata nell’ottobre 2021 e condotta sulle strade di tutto il mondo senza particolari patemi, alla quale si è aggiunta proprio in giugno anche quella tricolore complice la volata vittoriosa del Campionato Italiano.

Una spinta che ha consentito a Balsamo di ben figurare al Tour de France e ai Campionati Europei su strada dove è arrivato una medaglia d’argento battuta per pochi centimetri soltanto dalla potenza dell’olandese Lorena Wiebes prima di tagliare per prima il prestigioso traguardo di Madrid a La Challenge by La Vuelta 2022.

La Grand Boucle è stato probabilmente anche uno dei punti più alti della carriera di Silvia Persico che nel corso del 2022 ha mostrato in tutta la propria completezza il proprio talento divenendo una delle atlete più complete del settore femminile.

Persico

In grado di comprendere appieno le proprie capacità, la 25enne di Cene ha dimostrato di poter lottare con le migliori su tutti i terreni a partire dal ciclocross dove in inverno si è aggiudicata il titolo nazionale e la medaglia di bronzo ai Mondiali al termine di un acceso duello con l’olandese Ceylin del Carmen Alvarado.

Il preludio per una stagione particolarmente ricca, vissuta da marzo a settembre senza mai fermarsi e inanellando una serie di top ten che vanno dalle gare d’un giorno al Giro Donne affrontato per la prima volta da donna di classifica e condito dal terzo posto nella tappa di Bergamo.

Determinata a non farsi schiacciare dalla fatica e dalle crescenti attenzioni che si sono progressivamente condensate sulla sua figura, la stella della Valcar-Travel & Service ha sorpreso anche al Tour de France lottando a lungo per vestire la maglia gialla con Marianne Vos e concludendo nel migliore dei modi con il terzo posto a La Super Planche des Belles Filles e il quinto posto assoluto nella classifica generale vinta da Annemiek Van Vleuten.

Senza mai fermarsi la giovane seriana ha tirato dritto puntando pure su La Challenge by La Vuelta dove, quasi incredula, si è aggiudicata la quarta tappa e la maglia verde dedicata alla classifica a punti, un’anticipazione del Mondiale di Wollongong affrontato a disposizione delle proprie capitane e chiuso con l’ennesima medaglia di bronzo che l’accompagnerà verso un 2023 carico di aspettative.

Il fuoristrada ha offerto anche un momento storico per il ciclismo italiano e bergamasco come il terzo posto conquistato da Chiara Teocchi nella prima edizione dei Mondiali di gravel andati in scena a Cittadella.

Teocchi

Un podio tutt’altro che scontato considerato il periodo travagliato che la 26enne di Ponteranica aveva dovuto affrontare in particolare nell’amata mountain bike, ma che non le ha precluso di testarsi su una nuova disciplina con ottimi risultati.

Una posizione che le lascia un po’ di amaro in bocca considerata la possibilità di giocarsi sino agli ultimi chilometri la maglia con la francese Pauline Ferrand-Prevot, ma che senza dubbio ha aperto nuove prospettive per l’atleta dell’Esercito.

Una serie infinita di piazzamenti ha caratterizzato anche il 2022 in campo maschile dove a farla da padrona ci ha pensato Lorenzo Rota, consacratosi definitivamente nel mondo dei grandi dopo la lunga gavetta affrontata nelle squadre Professional.

Secondo italiano dietro soltanto a Matteo Trentin nel ranking UCI, il 27enne di Sorisole ha confermato la propria attitudine alle corse di un giorno e alle fughe che gli hanno regalato la possibilità di giocarsi fra le altre cose una tappa al Giro d’Italia e il titolo italiano ad Alberobello, in entrambi i casi sfuggiti per un’impostazione della volata da rivedere.

La delusione per le occasioni mancate si è però trasformata in gioia al Sazka Tour dove Rota ha conquistato la prima affermazione da professionista aggiudicandosi la seconda tappa e la classifica finale davanti al caluschese Kevin Colleoni, terzo in graduatoria e ottimo prospetto per il futuro.

L’unico grande rimpianto di Rota rimarrà probabilmente il Mondiale dove, all’esordio con la maglia azzurra, ha saputo inserirsi nella fuga decisiva resistendo al rientro del gruppo sino a pochi metri dalla linea d’arrivo e lasciandosi sfilare dal collo una medaglia che all’Italia manca dal 2019.

La liberazione per un successo inseguito per anni ha caratterizzato anche l’annata di Simone Consonni che ha dimostrato di poter lottare fianco a fianco con i principali velocisti del globo, ma soprattutto ha avuto modo di esultare nella Classique Paris-Chauny.

Un premio per una carriera divisa fra strada e pista dove sono arrivati l’argento mondiale con il quartetto e la piazza d’onore a sorpresa nell’omnium agli Europei ai quali inizialmente non avrebbe dovuto partecipare, ma anche all’impegno che l’ha portato a chiudere in terza posizione l’undicesima frazione del Giro d’Italia non facendo rimpiangere in casa Cofidis l’assenza di Elia Viviani.

I problemi fisici hanno invece perseguitato Fausto Masnada che, dopo un inizio scoppiettante, ha dovuto fare i conti prima con la mononucleosi che l’ha costretto a saltare la Corsa Rosa e successivamente con un guaio al sotto-sella che gli ha impedito di esprimere il massimo potenziale alla Vuelta di Spagna corsa in appoggio al proprio capitano Remco Evenepoel.

L’alfiere della Quick-Step Alpha Vinyl Team non si è però mai risparmiato trionfando sul traguardo di Muscat al Tour of Oman così come il compagno di squadra Mattia Cattaneo che ha dimostrato ancora una volta di trovarsi a proprio agio con le cronometro come dimostrato con l’argento agli Italiani e la top ten al Tour de France.

A rispondere sempre presente alle chiamate del suo “capitano” è stato infine anche Davide Plebani che, complice l’assenza dei principali big del settore pista, ha colto appieno l’occasione offertagli da Marco Villa prendendo parte agli Europei e salendo sul secondo gradino del podio nell’inseguimento individuale, un riconoscimento che potrebbe rilanciare un atleta che qualche anno fa aveva saputo lottare al fianco di Filippo Ganna.

Il ciclismo orobico può quindi guardare al 2023 con grande fiducia, pronto ad ospitare il ritorno del Giro d’Italia dopo aver vissuto una storica partenza del Giro di Lombardia contraddistinta dall’addio di due campioni come Vincenzo Nibali e Alejandro Valverde.

Momenti carichi di pathos che si potranno però rivivere in parte il prossimo 21 maggio quando andrà in scena la Seregno-Bergamo, una frazione per cuori forti che coinvolgerà le nostre valli e che potrebbe decidere l’esito della secolare competizione internazionale.

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