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A roma

Arcigay, Marco Arlati rieletto nella segreteria nazionale con delega allo Sport

Nuovo mandato quadriennale: "Credo profondamente che lo sport insieme alle famiglie e alla scuola siano il luogo sociale in cui una persona viene formata al rispetto e al valore delle diversità"

Durante il XVII congresso nazionale di Arcigay svolto a Latina nel weekend 11-13 Novembre, il bergamasco Marco Arlati è stato riconfermato in segreteria nazionale con la delega allo sport.

Un appuntamento storico, che per la prima volta ha visto l’elezione di una donna, Natascia Maesi, alla guida dell’associazione nazionale.

Grande soddisfazione per l’ex presidente di Arcigay Bergamo Cives, per una conferma che gli consentirà di perseguire gli obiettivi prefissati: “Ringrazio il Segretario Generale Piazzoni e tutti/e i delegati/e per aver rinnovato la fiducia nei miei confronti. È un onore poter continuare il lavoro iniziato quattro anni fa nella segreteria nazionale Arcigay nel mondo dello sport. Quattro anni caratterizzati dal covid e dal rischio reale che lo sport di base fosse distrutto. Per fortuna questo non è accaduto e Arcigay Sport è riuscita a sviluppare progetti per combattere L’omofobia e la transfobia nel mondo sportivo e favorire ogni forma di autodeterminazione e di coming out. Lo sport è un importante veicolo di inclusione sociale e Arcigay deve avere un’azione efficace per realizzare un cambiamento capace di investire persone atlete, società sportive, tifoserie e giornalismo sportivo. Nel 2022 è stata presentata la prima edizione di  ‘Italia in campo contro l’omofobia’, un progetto che ha coinvolto tutte le realtà sportive lgbtqia+ d’Italia. Questi riconoscimenti continueranno nei prossimi anni potenziandosi e allargando sempre di più le collaborazioni con tutti i soggetti che agiscono nel mondo sportivo”.

Idea e progetti sono già chiari anche per il prossimo mandato quadriennale.

“I punti fondamentali sui cui si svilupperà la mia delega sono:

– Lotta all’omolesbobitransfobia nello sport;

– Favorire il coming out a qualsiasi livello;

– Sostenere il diritto all’accesso allo sport, a qualsiasi livello, per le persone trans;

– Sostenere e favorire nuove competizioni miste, un percorso che Coni e Ciò stanno sviluppando da anni, respingendo con forza tentativi o anche solo pensieri aberranti di creare una terza categoria sportiva per le persone trans;

– Sostenere le politiche di diversity management e equality standard nelle società sportive;

– Rendere centrale nella comunità lgbtqia+ la relazione ‘ sport – vita – benessere’ iniziando un percorso di formazione;

– Combattere gli stereotipi dei corpi sportivi che possono portare a disturbi del comportamento alimentare;

– Potenziare le tematiche sportive durante il mese di Onda Pride;

– Agire per portare gli organi competenti a modificare la riforma dello sport che attualmente non dialoga con la riforma del terzo settore;

– Essere presenti nei grandi eventi sportivi per diffondere la cultura dell’inclusione.

Credo profondamente che lo sport insieme alle famiglie e alla scuola siano il luogo sociale in cui una persona viene formata al rispetto e al valore delle diversità”.

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