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La diatriba

Torre dei Caduti, il Comune precisa: “Le lancette non erano dorate, ma in bronzo”

Dopo le polemiche in seguito al restauro, l'Amministrazione spiega: "Il colore brillante era dovuto ad una tecnica di immersione del metallo nell'acido nitrico, ma con il tempo questi elementi si ossidano e tornano scuri"

Bergamo. In seguito alle polemiche sulla Torre dei Caduti fresca di restauro, il Comune di Bergamo ritiene opportuno fare alcune precisazioni.

Nei giorni scorsi infatti c’è stata una sorta di diatriba sul colore delle lancette e dei numeri dell’orologio: in alcune foto storiche risultano dorate, dopo il nuovo intervento di ristrutturazione invece si presentano di colore scuro. Sulla questione il leghista Daniele Belotti ha addirittura scritto una lettera al noto critico d’arte Vittorio Sgarbi.

Ma il Comune difende la sua scelta e precisa in un comunicato stampa: “Innanzitutto, il lavoro realizzato dai tecnici incaricati dall’Amministrazione ha consentito di rimuovere non solo la sporcizia e le patine che l’azione del tempo e dell’inquinamento avevano impresso sulla Torre, ma anche gli effetti di interventi che avevano compromesso i materiali originali. Per quel che riguarda quest’ultimo aspetto, emblematico è stato il restauro delle lancette e dei numeri dell’orologio che si trova sulle facciate del monumento. Il restauro – la cui lavorazione è stata concordato con la Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio di Bergamo e Brescia – ha infatti consentito di rimuovere una vernice di colore giallo paglierino impressa solo qualche anno fa sui manufatti (non solo le lancette, ma anche i numeri delle ore) di bronzo dell’orologio.

La rimozione della vernice – chiaramente non originale – ha pertanto consentito di ritrovare il colore del bronzo – ossidato da quasi 100 anni di storia e agenti atmosferici – con il quale sono stati realizzate le parti in questione dell’orologio. Il Comune di Bergamo ricorda che la doratura del bronzo dell’orologio, a cui si fa riferimento in riviste dell’epoca, niente ha a che fare con la “placcatura” in oro o vernice d’oro dei manufatti. Nel caso della Torre dei Caduti, la tecnica con la quale il metallo venne dorato è quella che prevede l’immersione di lancette e parti bronzee in acido nitrico fino a ottenere un colore brillante, simile a quello dell’oro. Col tempo, perduta la vernice di protezione, tutti questi manufatti tendono ad ossidarsi rapidamente, prendendo un colore più scuro.

Prova ne è il fatto che la statua issata sulla facciata della Torre dei Caduti, pochi metri sotto lo stesso orologio, era stata – come ricordato dalle stesse riviste dell’epoca dell’inaugurazione del monumento – realizzata con la stessa tecnica di doratura. Oggi, anch’essa si presenta di colore scuro, frutto non solo del comunissimo fenomeno dell’ossidazione, ma anche dell’azione degli agenti atmosferici e dell’inquinamento dell’aria dell’ultimo secolo.

La Torre dei Caduti, quindi, a conclusione del restauro, si presenterà – come più volte sostenuto dall’assessore ai Lavori Pubblici Marco Brembilla – nella sua versione originale, con i manufatti liberati dalle superfetazioni di epoche recenti e i materiali così come erano stati previsti dai progettisti della Torre”.

La Torre sarà aperta alle visite, gratuitamente, nel pomeriggio di giovedì 4 novembre.

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