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A senigallia

Stivali di gomma e mani sporche: il “Bocia” al fianco degli alluvionati nelle Marche

Claudio Galimberti da anni vive e lavora in provincia di Pesaro Urbino, una delle zone più bersagliate dal violento nubifragio di una settimana fa

La Curva Nord di Bergamo, la sua Curva, un sostegno a distanza alle popolazioni terremotate o alluvionate di tutta Italia non lo ha mai fatto mancare: dalle generose raccolte fondi organizzate soprattutto durante la “Festa della Dea” sono arrivate decine di migliaia di euro a sostegno della ricostruzione,  come ricordano benissimo soprattutto dalle parti de l’Aquila, Rocchetta di Vara e Amatrice.

La furia distruttiva della natura, però, questa volta ha colpito in quella che è la nuova casa del “Bocia“, al secolo Claudio Galimberti, storico leader degli ultras atalantini che da qualche anno vive una sorta di “esilio” a Marotta, in provincia di Pesaro Urbino.

L’intera zona, tra le province di Ancona e Pesaro Urbino, è stata sconvolta lo scorso 15 settembre da una violenta alluvione che ha causato allagamenti e l’esondazione di diversi corsi d’acqua, in particolare del fiume Misa.

Tra i centri più disastrati anche Senigallia, dove Galimberti lavora di giorno come allevatore di cozze e di sera gestisce il Caligo Guercio, un vecchio peschereccio che attracca al porto e si trasforma in ristorante che serve solo specialità a base di cozze stesse.

Ma in seguito alla tragedia anche lui è sceso in strada per dare una mano e nelle ultime ore sta facendo il giro del web, soprattutto negli ambienti ultras, una sua foto mentre con stivali di gomma, pantaloncini e canotta lavora al fianco di altri volontari per liberare le strade da quel mix di acqua e fango che meno di una settimana fa ha causato 11 vittime, una cinquantina di feriti e oltre 150 sfollati.

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