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La presentazione

Nuovo look per l’Accademia Carrara in vista della Capitale italiana della cultura 2023 fotogallery video

Oltre tremila metri quadrati di verde, un calendario di grandi eventi espositivi in uno spazio specificatamente dedicato e un bistrot

Bergamo. Oltre tremila metri quadrati di verde, un calendario di grandi eventi espositivi in uno spazio specificatamente dedicato e un bistrot. È questo il vestito che l’Accademia Carrara di Bergamo si prepara a indossare in vista del 2023, anno in cui Bergamo e Brescia saranno Capitale italiana della cultura.

Sarà un abito cucito ad hoc per la grande occasione. Ripensando se stessa al servizio delle persone e dei visitatori, che sono stati per lungo tempo lontani dai musei a causa della pandemia, l’Accademia dimostra di essere un museo all’altezza degli standard europei, grazie a una nuova distribuzione degli spazi interni, l’apertura del giardino e la creazione di nuovi servizi.

È stato presentato nel pomeriggio di martedì 12 aprile l’intervento straordinario che, partendo dalla valorizzazione del proprio patrimonio storico-artistico e paesaggistico, propone al pubblico la miglior esperienza di visita e l’impegno a essere un’istituzione sempre più dinamica e sostenibile.

“Il museo ha compiuto una profonda riflessione sul proprio ruolo e si è disposto a ripensare se stesso, rivolgendo una particolare attenzione alle esigenze del pubblico. L’esito di questa ponderazione ha guidato le tante parti protagoniste della nuova Carrara: dal ridisegno dell’ordinamento delle collezioni d’arte e dei percorsi, al miglioramento sostanziale del collegamento tra i diversi livelli della sede storica, all’apertura dei giardini, facendo riguadagnare al museo un respiro e un contesto ambientale in precedenza nascosto”, spiega Maria Cristina Rodeschini direttore Accademia Carrara.

Il programma presentato racconta “un museo dinamico impegnato concretamente grazie a un investimento che supera i 3 milioni di euro. Oltre a questo, un programma che arricchisce il normale calendario di un museo già particolarmente attivo con, per il 2023, tre progetti espositivi inediti e una serie di iniziative tra didattica, divulgazione e intrattenimento per un investimento superiore ai 2 milioni di euro”, aggiunge Gianpietro Bonaldi, COO-responsabile operativo Accademia Carrara.

Il progetto della nuova Carrara prevede l’apertura del grande giardino. Si tratta di una vasta area verde, di oltre tremila metri quadrati, che per la prima volta sarà accessibile a tutti, comprendendo i visitatori del museo ma non solo.

L’area verrà intitolata I Giardini di PwC grazie all’accordo siglato a inizio 2022 tra Fondazione Accademia Carrara e PwC Italia, che sosterrà i grandi eventi e le attività della Carrara nel 2023 e il cui ingresso nella Fondazione come socio-cofondatore, ha segnato un ennesimo e importante momento della governance del museo.

L’area costituirà uno spazio strategico per il museo, che apre anche alle aree esterne circostanti, offrendo a tutti la libera fruizione e la possibilità di immergersi in una natura rigogliosa e accogliente, con una vista panoramica sulle mura venete, patrimonio UNESCO e sul baluardo di sant’Agostino.

Un luogo aperto a tutti, che sarà protagonista di un calendario di attività, accessibile anche indipendentemente dal museo, capace di essere un nuovo spazio dove passare del tempo di qualità, immersi nel paesaggio come unione di natura, cultura, storia, arte, architettura ma anche un possibile punto di ritrovo e partenza per percorsi e passeggiate verso Città Alta o Borgo Santa Caterina.

“La nuova Carrara punta a tre distinti obiettivi: valorizzazione del patrimonio, flessibilità e attrattività dell’offerta espositiva e sostenibilità gestionale – spiega Giorgio Gori, sindaco di Bergamo e presidente della Fondazione Accademia Carrara – . Il progetto di riallestimento si prefigge di dare maggiore evidenza al prezioso cuore della collezione, e, al tempo stesso, di guadagnare la flessibilità necessaria a realizzare diverse e frequenti focalizzazioni su specifiche parti del patrimonio, così da rendere sempre diversa l’esperienza di visita. Il nuovo allestimento favorirà una migliore sinergia tra la collezione permanente e le mostre temporanee che si succederanno nel tempo, all’interno dell’unica e storica sede.

L’intenzione è quella – nella prospettiva dei prossimi anni – di assicurare piena sostenibilità alla Fondazione, così da poter dedicare una crescente quota di risorse alla progettualità artistica ed espositiva. Infine, Accademia Carrara aggiunge un importante tassello in vista dell’appuntamento Bergamo Brescia Capitale della Cultura 2023, ovvero l’apertura di oltre tremila metri quadrati di patrimonio verde di pertinenza del museo, finora inaccessibili e che per la prima volta saranno aperti al pubblico. Una Carrara, quindi, che si rinnova profondamente, non solo all’interno delle sale ma anche all’esterno”.

Al piano terra, accanto ai tradizionali spazi di accoglienza, al bookshop e ad alcuni servizi, uno spazio è destinato alla storia dei donatori della Carrara, collezionisti che con generosità hanno reso straordinario il patrimonio nei decenni. Il progetto intende infatti evidenziare il carattere della Carrara come ‘Casa del collezionismo’, grazie agli oltre 260 donatori che hanno arricchito le raccolte, dal fondatore Giacomo Carrara a Guglielmo Lochis, da Giovanni Morelli e Federico Zeri, fino ad anni recenti, con Mario Scaglia.

Al fine di rievocare la completezza delle raccolte di provenienza, il percorso accosta, laddove possibile, ai ritratti di alcune di queste personalità, oggetti di piccolo formato (tra medaglie, bronzetti, rilievi), sottolineando la varietà così come il valore del museo come luogo attivo anche nello studio delle arti minori.

Il primo piano, destinato a mostre temporanee, permetterà di organizzare con continuità un calendario di appuntamenti dedicati 2 a proporre, a rotazione, opere di norma non esposte e accogliere prestiti nazionali e internazionali messi in dialogo con la collezione. Inoltre, l’introduzione di un nuovo deposito attrezzato, collocato nell’ala ovest, renderà agili e facilmente accessibili le operazioni di allestimento delle opere e delle mostre.

“L’ideazione del primo piano è, a mio parere, la scelta più innovativa e necessaria: uno spazio dedicato alle grandi mostre temporanee che permetterà anche di esporre, in una rotazione continua, il patrimonio ancora troppo poco conosciuto del museo, quelle opere custodite nei depositi che spesso riservano grandi sorprese” afferma Nadia Ghisalberti assessore alla cultura Comune di Bergamo.

Il secondo piano è dedicato alla collezione permanente con una concentrazione in 15 sale che rende avvincente il racconto, grazie all’esposizione di 300 opere, attraendo l’attenzione del pubblico attorno ai capolavori della Carrara. Un percorso di straordinaria bellezza lungo cinque secoli di storia dell’arte rappresentati, dal Quattrocento all’Ottocento, valorizzando le prerogative di assoluta unicità della raccolta.

Ala Vitali, ospiterà, al piano terra, spazi destinati al restauro e alle operazioni di controllo dello stato di conservazione delle opere, mentre al primo piano sarà mantenuta la doppia funzione di auditorium e sala espositiva.

L’introduzione di un nuovo percorso esterno coperto parte dal piano più alto e scende fino a terra, permetterà di rendere completamente accessibile la struttura, a tutti i livelli: dall’ultima sala della cosiddetta ‘Manica lunga’ del secondo piano, sarà infatti possibile raggiungere con agilità i piani inferiori, garantendo continuità, oltre ad aprire inedite visuali sul contesto paesaggistico in cui la Carrara è inserita.

“Come ogni “forestiero” che scopre una nuova città, il mio primo incontro con Accademia Carrara mi ha portato a ricercare riferimenti per potermi orientare e per reinserire l’edificio nella sua collocazione geografica e sociale – afferma Antonio Ravalli, architetto progettista – È stato percorrendo le scale principali del museo che ho scoperto, attraverso una delle finestre, la presenza di un grande giardino terrazzato non in uso. Così, nello sviluppo della nuova organizzazione della collezione, si è intravista la possibilità di un sostanziale miglioramento della funzionalità del percorso con la creazione di un collegamento esterno tra i piani.

Anche attraverso un’analisi della consistenza delle strutture esterne e del loro valore storico, è cresciuta l’idea di coniugare l’opportunità funzionale della pinacoteca con la possibilità di rileggere la Carrara in relazione al contesto urbano in cui è inserita. Oltre a ottemperare al miglioramento dell’intero museo, il nuovo percorso si configura come una sorta di sospensione tra l’esperienza di visita dell’esposizione permanente e quella dei progetti temporanei e come un “percorso narrativo” che cerca di creare nuove relazioni tra il museo, il suo giardino, la presenza delle mura venete, offrendo prospettive inedite. Il tutto aprendo inoltre alla possibilità di introdurre nuovi servizi al pubblico e, in futuro, un collegamento a quel fantastico luogo che è il sottomura di Città Alta”.

“L’Accademia Carrara ha un posto speciale nella storia dei musei italiani perché la sua collezione è costituita da donazioni, a partire da quella del fondatore Giacomo Carrara. Il museo racconta quindi non soltanto la storia dell’arte italiana, ma anche la storia del collezionismo. Insieme ai colleghi abbiamo avuto il compito di considerare l’aspetto unico di questa collezione: per questo abbiamo scelto di dedicare ogni sala a varie tematiche per offrire al visitatore un momento di riflessione, ma anche di enorme piacere. Ringrazio il direttore Rodeschini per avermi invitato a far parte di questo comitato e faccio i miei migliori auguri alla città di Bergamo per l’inaugurazione di questa nuova tappa nella storia di Accademia Carrara”, conclude Keith Christiansen storico dell’arte e curatore emerito di Met – Metropolitan Museum of Art di New York, membro della commissione per il nuovo allestimento.

PROGETTI ESPOSITIVI 2023

Nell’anno in cui Bergamo sarà con Brescia Capitale Italiana della Cultura, Accademia Carrara, nella sua nuova veste, presenta tre importanti progetti espositivi: la prima mostra a livello internazionale dedicata a Cecco del Caravaggio, un focus tra pittura e fotografia attorno al tema della montagna e un inedito approfondimento sul Melodramma, tra arte, letteratura e musica.

Dal 26 gennaio al 4 giugno 2023, a cura di Gianni Papi e M. Cristina Rodeschini

L’Accademia Carrara ospita, in un percorso di circa 40 opere, la prima esposizione mai dedicata a Cecco del Caravaggio (1580 – 1630), all’anagrafe Francesco Boneri, il più misterioso tra gli allievi diretti di Caravaggio. Cecco fu non solo seguace ma anche modello, posando per almeno sei dipinti del Merisi (tra questi, per alcuni: Davide e Golia e Amor Vincit Omnia).

Dopo il progetto dedicato a Simone Peterzano del 2020, Accademia Carrara conferma il suo impegno e la sua attenzione nei confronti di autori con importanti collegamenti territoriali e culturali alla collezione bergamasca, documentati da opere di grande qualità ma, a tutt’oggi, non particolarmente valorizzati.

Boneri, attraverso il turbinoso apprendistato presso il Merisi, diventa un abile artista arrivando a essere uno degli esponenti più interessanti del caravaggismo europeo. La mostra riunisce, per la prima volta, circa 20 opere autografe, delle non oltre 25 che compongono il suo ridotto catalogo, conservate da importanti collezioni pubbliche private, in Italia e nel mondo. Il percorso, attraverso importanti prestiti, tra cui opere di Caravaggio, mette in evidenza sia autori da cui, oltre al Merisi, Cecco trasse ispirazione (Savoldo, ad esempio) ma anche una serie di artisti che furono da lui influenzati.

Un progetto che oltre a restituire attenzione a un pittore troppo poco conosciuto, indaga e guarda a quei “pittori della realtà” (secondo la definizione di Roberto Longhi) che dapprima influenzarono la formazione del giovane Caravaggio per poi proseguire, nel corso dei decenni, con felici esiti e ai quali questa mostra cerca di restituire un giusto ruolo nel panorama artistico europeo di quegli anni.

Da fine giugno a fine agosto 2023

Bergamo e Brescia, come sedi della Capitale Italiana della Cultura del 2023, hanno individuato nella fascinazione delle alte vette una caratteristica e, insieme, un tema d’indagine comune. Brescia con Festival di Fotografia, a partire da maggio, celebrerà la montagna con una serie di esposizioni attraverso lo sguardo di autori internazionali, Accademia Carrara indagherà il tema da un punto di vista pittorico, presentando i dipinti più affascinanti del territorio con autori ottocenteschi come Ermenegildo Agazzi, Costantino Rosa, Vittore Grubicy, Camillo Galizzi. I dipinti verranno posti in dialogo con le fotografie contemporanee di Naoki Ishikawa, in una selezione a cura di Filippo Maggia.

Donizetti, Hayez, Verdi. Da settembre 2023, a cura di Fernando Mazzocca

A partire dalla fine del Settecento e con il Romanticismo, si va formando un pubblico vasto e partecipe di lettori di romanzi e di frequentatori di teatri ed esposizioni d’arte. Il romanzo storico, il genere della pittura di storia e il melodramma (rivoluzionato grazie a Gioacchino Rossini, Vincenzo Bellini, Gaetano Donizetti e Giuseppe Verdi), alimentano la passione per le vicende storiche, introducendo eroi di una nuova mitologia. Storici, letterati, poeti, pittori, scultori, scenografi e costumisti teatrali cercano di rievocare il passato con la massima fedeltà possibile nella ricostruzione degli ambienti, nella descrizione delle fisionomie, degli atteggiamenti e degli abiti, rendendo allo stesso tempo attuali quei luoghi, quelle vicende, quei personaggi, quei sentimenti. Attraverso capolavori di Francesco Hayez, Michelangelo Grigoletti, Pompeo Molmenti, Francesco Coghetti, Domenico Induno, Alexandre Cabanel, Accademia Carrara intesse un dialogo tra pittura, letteratura e musica, mettendo in scena la vicenda straordinaria di un periodo storico avvincente, anche grazie a un allestimento d’eccezione.

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