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La manifestazione

“Educare alle differenze per combattere l’odio”: il 4 giugno il Bergamo Pride, dedicato all’Ucraina

"L'emancipazione della donna, le conquiste civili e sociali delle minoranze vengono immediatamente spazzate via dall’emergenza bellica"

Bergamo. Sarà dedicato all’Ucraina colpita dalla guerra il Bergamo Pride 2022. Questo il comunicato diffuso dagli organizzatori:

La guerra è la negazione dei diritti umani, sia per chi la subisce che diviene immediatamente oggetto di una violenza estrema che mette a rischio i beni, l’ incolumità fisica e perfino la vita delle persone, sia per chi l’agisce come militare combattente, che si ritrova ad eseguire ordini disumanizzanti senza magari conoscere o condividere le ragioni del conflitto.

Le conseguenze negative della guerra vanno ben oltre i danni materiali e le vite che le azioni belliche mietono in abbondanza. La guerra porta con sé una generale regressione dei sistemi sociali e politici dei paesi coinvolti: leggi marziali, restrizione delle libertà personali, propaganda e leva militare obbligatoria fanno ri-emergere nella società gerarchie e dinamiche primitive, che sono di per sé aggressive e violente, al netto della violenza agita nei combattimenti.

L’emancipazione della donna, le conquiste civili e sociali delle minoranze, la giustizia sociale, l’attenzione all’ambiente e ad una economia sostenibile, vengono immediatamente spazzate via dall’emergenza bellica e dalla logica di sopraffazione.

Anche di fronte a laceranti controversie, a conflitti sociali, politici ed economici profondi, la guerra non può essere mai la soluzione, tantomeno una guerra di aggressione.

La guerra della Russia ai danni dell’Ucraina è l’espressione di un imperialismo che richiama da un lato la sterile retorica della guerra fredda e dall’altro il revanscismo nazionalista di fine 800.

Questa guerra rappresenta anche un assalto alle libertà civili e personali di un popolo che ha avviato da tempo un faticoso percorso verso la democrazia non privo di ostacoli e contraddizioni.

Forse proprio la consapevolezza che in gioco vi sia la libertà e la possibilità di autodeterminarsi delle future generazioni, ha spinto il popolo ucraino a resistere con una resilienza che ha preso alla sprovvista gli stessi aggressori. E stiamo assistendo anche ad un fenomeno assolutamente nuovo: la mobilitazione di parte della comunità LGBT+. Per la prima volta nella storia moderna degli attivisti LGBTI+ si sono visti costretti a partecipare ad una lotta armata rivendicando le proprie “identità” e per difendere apertamente le proprie conquiste.

La loro è sicuramente una scelta non scontata, sofferta e drammatica, indice della situazione terribile che stanno vivendo. Questa tragica situazione pone l’intera comunità LGBTI+ internazionale di fronte al dovere di esprimere la propria vicinanza e solidarietà.

La loro resistenza forse ci ricorda che la pace è un concetto complesso e si abbina necessariamente alla libertà e alla giustizia. Per questo auspichiamo la fine della ingiustificabile aggressione della Russia e il ripristino dello stato di diritto a tutela della liberta, dei diritti e dell’incolumità della popolazione Ucraina e della stessa popolazione Russa, vittima, a sua volta, di estreme forme di repressione delle libertà personali.

Per questi motivi il comitato Bergamo Pride “educare alle differenze per combattere l’odio” ha deciso di dedicare il Bergamo Pride 2022 al KYIVPRIDE.

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