Bergamo. Degrado e incuria, atti vandalici e furti. Di questo parlano molti residenti delle case Aler di via Moroni, tant’è che tra di loro c’è chi ha montato una telecamera di sicurezza (abusiva), puntandola sul cortile per scoraggiare i malintenzionati.
Dal civico 307 al 319 sono un centinaio gli appartamenti. Venerdì pomeriggio, 8 ottobre, i locali dei contatori del gas sono quasi inagibili perché pieni zeppi di spazzatura. Proprio come i cestini, a dir poco strabordanti. E pure in mezzo al verde – per nulla curato – spuntano rifiuti di ogni genere: bottiglie, cartacce, mascherine, persino reggiseni e pannolini, gomme d’auto e telai di biciclette. I muri sono coperti da scritte in bomboletta spray, mentre in alcuni punti l’intonaco si stacca dalle facciate.
Scendendo nei garage, diverse porte presentano evidenti segni di infrazione. Ci sono scooter impolverati e senza targa, mentre parte dell’illuminazione è visibilmente danneggiata. Volutamente – secondo alcuni condomini – per favorire episodi di spaccio notturni. Ma di questo, al momento, non abbiamo prova.
“La sensazione, guardandosi attorno, è quella di un forte degrado – denuncia il Consigliere regionale Niccolò Carretta (Azione) -. Sicuramente manca un servizio di portierato sociale, anche per spiegare ai condomini la raccolta differenziata ed evitare che i locali del gas si trasformino in discariche. Vivere nel brutto porta tensione – sottolinea Carretta -. Tutti i cittadini, anche quelli delle case Aler, pagano l’affitto e le manutenzioni e hanno diritto di vivere in luogo decoroso e salubre”.
Un’anziana incrociata in cortile racconta di essersi trovata un topo in casa. Altre due residenti lamentano problemi ai serramenti (“vecchi, che se si rompono non si possono più aggiustare”) e ai termosifoni (“senza valvole per regolare la temperatura”). Si sentono “abbandonate”, nonostante le continue segnalazioni. “Questi palazzi – dicono – stanno diventando terra di nessuno”.
Contattato per una replica, il presidente di Aler Fabio Danesi risponde che “l’azienda è sempre intervenuta rispetto a situazione di criticità”, ma ritiene “sopralluoghi di questo tipo scorretti nei confronti di chi gestisce l’immobile. Siamo e saremo sempre disponibili a farlo verificare – conclude -, ma in nostra presenza”.
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