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San pellegrino

Grand Hotel, mentre ricominciano le visite si cerca chi completi il restauro

Ultimato il recupero del piano terra e della cupola centrale, è stato pubblicato un nuovo bando per la valorizzazione della struttura Liberty di inizio Novecento. C’è interesse, ma a San Pellegrino si cerca chi possa impegnarsi nel completare il restauro (stimato in 26 milioni) e nella gestione.

Anche se il Grand Hotel ha ricominciato da poco a mostrare parte della sua originaria bellezza, il comune di San Pellegrino Terme continua la ricerca di chi possa portarne a termine la ristrutturazione e che voglia poi impegnarsi nella futura gestione.

Dopo una prima gara (prorogata due volte, ma conclusasi con un nulla di fatto), l’amministrazione comunale ha pubblicato un secondo avviso, con termine giovedì 30 settembre. L’obiettivo è trovare chi possa completare la ristrutturazione dello storico edificio (di proprietà comunale) stimata in 26 milioni di euro. Una volta completati i lavori, verrà concordata la durata della concessione (con canone ad offerta libera) per la gestione della struttura da un minimo di 6 anni ad un massimo di 50, con possibile proroga.

Lavori ai quali il comune si impegna a contribuire con 3 milioni di euro a fondo perduto (ricevuti grazie ad un bando regionale), finalizzati alla realizzazione di un lotto di restauro dell’edificio, a fronte di opere da parte del privato per almeno 8 milioni di euro.

Un impegno importante, ma necessario, per riuscire a dare nuova vita ad uno degli edifici-simbolo del Liberty italiano di inizio Novecento.

“Nel tempo in molti hanno dimostrato interesse verso la valorizzazione del Grand Hotel, ma, anche a causa dell’emergenza sanitaria, non ci sono stati riscontri effettivi – spiega Vittorio Milesi, sindaco di San Pellegrino – Anche in questo ultimo periodo, sono stati fatti sopralluoghi tecnici da chi ha mostrato interesse nell’acquisire in concessione la struttura (si è parlato di un possibile recupero come struttura alberghiera o socio-sanitaria per anziani). Ulteriore slancio è stato dato poi la scorsa settimana, con la ripresa delle visite guidate, che hanno mostrato una parte dei lavori di restauro svolti in questi anni, con un impegno di più di 20 milioni di euro”.

In questi anni, infatti, sono continuati i lavori di restauro sulla struttura. A fine maggio è stato completato il recupero del piano terra, oltre a quello relativo alle cucine ed alla cupola centrale, dopo un primo lotto di interventi da 3 milioni di euro (con restauro delle facciate principali e la sistemazione del tetto). Lavori iniziati nel 2016, grazie a un finanziamento statale di 18 milioni e 650mila euro, eseguiti dalla Intercantieri Vittadello di Padova.

A oggi è in corso la sistemazione delle aree esterne (700mila euro di spesa prevista, compresi nel finanziamento statale), affidati all’impresa Guerinoni di Dalmine ed alla Vivai Cattaneo di Valbrembo.

Un restauro importante, che aspetta però una svolta decisiva verso un definitivo completamento. “Speriamo che, al termine di questa seconda gara (dopo una prima prorogata due volte), si possa avere finalmente il nome di chi potrà riportare la struttura al suo splendore e che, soprattutto – spiega ancora Milesi – si possa tornare ad ammirare una struttura da vivere appieno, che possa essere simbolo di rilancio per San Pellegrino e per tutta la Valle Brembana”

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