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Il risultato

Solidarietà nell’emergenza: 11 borse lavoro grazie alla raccolta fondi delle Acli di Bergamo

La campagna “2021 al lavoro”, conclusasi il 6 gennaio, sosterrà, a partire dai primi di marzo, 11 tirocini extracurricolari per reinserire giovani e persone rimaste ai margini del mercato lavorativo. “Come già detto in occasione della presentazione nel dicembre scorso – dichiara Daniele Rocchetti, presidente delle Acli provinciali – ci è sembrato di primaria importanza avere uno sguardo attento al mondo del lavoro soprattutto in questo tempo di precarietà. Il nostro tessuto sociale e lavorativo già fragile si è ulteriormente sgretolato in seguito al continuo stop and go dovuto all’attuale situazione sanitaria. La nostra raccolta fondi è avvenuta su due livelli: sul piano provinciale decisivo è stato il contributo di immagine di Mattia Caldara, mentre a livello locale nei nostri circoli sono state tante le iniziative. Nel periodo di Natale si sono moltiplicate le proposte di pranzi solidali a sostegno della nostra campagna. In questo modo tutta la rete Acli è stata coinvolta”.

“25 mila euro raccolti, 11 borse lavoro finanziate, 8 cooperative e 3 S.R.L. coinvolte. Una risposta che non ci aspettavamo – afferma Roberto Cesa, coordinatore di Acli Rete Lavoro -. La maggior parte dei progetti è già partita. In questi mesi si è svolto un lavoro di matching tra i profili che giungono ai nostri sportelli e le esigenze degli enti ospitanti, che sono in parte cooperative del nostro circuito in parte società di servizi con cui avevamo già contatti. Ogni beneficiario della borsa lavoro riceverà 500 € al mese, sarà accompagnato da un nostro volontario di Acli Rete Lavoro lungo tutto il percorso con la speranza che da tirocinio curriculare si giunga ad una stabilizzazione o comunque a delle prospettive più promettenti. L’attivazione dei tirocini vuole favorire un learn by doing e una formazione on the job per un reinserimento concreto nel mercato lavorativo. La campagna tuttavia non si ferma. Presso i nostri servizi CAF e Patronato per chi usufruirà dei nostri sportelli sarà possibile sostenere ulteriori iniziative a sostegno dell’occupabilità”.

“Abbiamo accolto diversi profili che hanno espresso difficoltà nel percorso di reinserimento – ammette Rexhina Dervishi, coordinatrice dei volontari degli sportelli lavoro-. Da chi si è trovato smarrito e in difficoltà una volta concluso il percorso di studi (post diploma) a chi ha tardato il proprio percorso formativo e/od occupazionale per il difficile percorso di vita alle spalle e infine anche a chi invece si è ritrovato senza più un impiego per l’improvvisa chiusura dell’azienda. Le mansioni principali individuate sono svariate: dall’impiego in agricoltura, floricultura e cura del verde all’affidamento a posizioni quali reception, dall’affiancamento agli operatori all’interno delle società dei servizi così come all’assistenza nella redazione delle buste paghe”.

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