L’Atalanta è l’unica squadra di Serie A senza espulsioni, in 23 giornate di campionato. Ecco, doveva trovare in Champions il Real Madrid, che evidentemente in Europa ha un potere innegabile e conta più di molte altre squadre, per riscoprire un cartellino rosso. Assurdo.
Una partita rovinata. Ed è un peccato, perché a tutto si pensava fuorchè dover parlare dell’arbitro in una sfida che poteva essere molto più interessante, ad armi pari, undici contro undici. Fatti salvi i valori delle due squadre, la forza di un Real a prescindere dalle nove assenze.
Ma la squadra di Zidane doveva meritarsela la vittoria, senza aiutini o aiutoni. Invece così non va e non è giusto, il tutto condito poi dalla beffa finale del gol subìto a pochi minuti dalla fine, quando Fort Apache sembrava davvero resistere. Ma lo stesso giocatore che aveva provocato l’espulsione (esagerata per tutto il mondo, non per l’arbitro) ha poi risolto la partita con quel tiro da fuori area che Gollini ha visto molto in ritardo.
Grande dispiacere perchè abbiamo anche scoperto un’Atalanta capace di difendersi, caratteristica che le appartiene ma non è abituata a esaltare, più portata com’è ad attaccare e fare gol. Una situazione paradossale, che richiama quella della partita di Coppa Italia con la Lazio, dove l’Atalanta ha resistito in 10 dal 53′ dopo l’espulsione di Palomino (nel caso senza protestare), riuscendo a chiudere la qualificazione sul 3-2.
Stavolta lo 0-0 sarebbe stato un gran risultato e mancava davvero pochissimo a realizzare quella che, a quel punto, sarebbe stata un’impresa.
E con l’uomo in meno i nerazzurri hanno dovuto concentrare le loro forze sulla difesa, per cui la serata che poteva essere la consacrazione anche per Muriel e Zapata o per la stella della scorsa Champions, Ilicic, è diventata una gara di resistenza, una battaglia.
I bomber hanno fatto quello che potevano, Zapata si è fermato per un problema muscolare, Muriel ha lasciato spazio a Ilicic e al momento si sperava che Josip riuscisse a tenere palla e a sostenere qualche contropiede, a mettere in apprensione i giocatori del Real con le sue finte, i suoi dribbling.
Questo probabilmente pensava Gasperini, anche perché Muriel aveva corso parecchio in quasi un’ora. Purtroppo non era la serata nemmeno di Ilicic: evidentemente questo arbitro, il tedesco Stieler, non porta fortuna neanche a lui, visto che era lo stesso di Atalanta-Shakhtar del 1° ottobre 2019, quando Ilicic sbagliò un rigore e l’Atalanta fu sconfitta (2-1) da un gol subìto al 95′.
Alla fine dei primi 45′ Gosens si è avvicinato al suo connazionale per capire come si fosse immaginato l’espulsione di Freuler, poi anche Robin nella ripresa (come sempre tra i migliori) è stato ammonito. Unico tra i nerazzurri.
Non era certo questa la partita che ci si aspettava, tra Atalanta e Real. A Bergamo si era visto un Liverpool che ha giganteggiato e travolto la Dea, un Ajax impressionante per ritmo e velocità ma poi bloccato sul 2-2, lo stesso Manchester City a Milano più bello da vedere. Il Real? Grande palleggio e circolazione di palla a ritmi bassi, ma senza pungere.
E forse proprio questo modo di giocare lascia almeno la sensazione che al ritorno, in undici contro undici, si possa riprovare anche a colpire, come per poco tempo hanno tentato di fare Muriel e Zapata.
Resta come stregata la vittoria a Bergamo, che nelle coppe europee manca da più di vent’anni, dal 12 dicembre 1990 Atalanta-Colonia 1-0 in Coppa Uefa, gol di Nicolini.
Però così, signor Stieler, come si fa a vincere?
commenta