Il 28 marzo 2021 si terranno le elezioni del Consiglio Provinciale di Bergamo, dopo il rinvio del 13 dicembre causa Covid.
Con la scadenza del mandato biennale del consiglio (eletto nel 2018), è ora tempo di una nuova elezione. Lo stesso vale per il presidente uscente Gianfranco Gafforelli, il cui mandato dovrebbe durare ancora altri due anni, ma la sua impossibilità a candidarsi ancora sindaco di Calcinate (dove sta concludendo il secondo mandato consecutivo) fa automaticamente decadere la sua carica da presidente.
Si torna alle urne, quindi, ma dopo la riforma Del Rio del 2014 non saranno più i cittadini ad eleggere i consiglieri provinciali, ma gli amministratori dei comuni. Il consiglio, infatti, sarà formato da sedici consiglieri eletti da tutti i componenti di ogni consiglio comunale dei Comuni bergamaschi, con “voto ponderato” a seconda della popolazione del proprio Comune.
“Si tratta di un ulteriore tassello dell’attacco alla democrazia portato avanti in questi ultimi decenni”, commentano i consiglieri comunali Tiziano Belotti e Pier Giuseppe Belotti di Gandosso, Marco Sironi (Seriate) e gli ex consiglieri provinciali Vittorio Armanni e Paolo D’Amico in una lettera aperta a loro firma.
“Queste elezioni si terranno nell’indifferenza generale con il rischio che anche molti degli stessi consiglieri e sindaci non si rechino alle urne. Detto ciò, come consiglieri di liste civiche progressiste del nostro territorio, riteniamo importante questa scadenza elettorale anche per le competenze che la provincia ha ancora in diversi campi. Prima la crisi del 2007 e poi la pandemia che stiamo vivendo hanno messo profondamente in crisi il modello produttivo e di sviluppo della nostra provincia tutto basato su un consumo enorme del territorio, su un tessuto produttivo incapace di rinnovarsi e che trae profitto specialmente dalla riduzione del costo del lavoro, su una mobilità centrata sull’auto e sullo sviluppo aeroportuale”, si legge nel documento.
Obiettivo della lettera aperta è quello di aprire un dibattito su delle elezioni che rischiano di passare nel silenzio, puntando l’attenzione su alcuni punti programmatici centrali secondo i consiglieri: da una mobilità più morbida e sostenibile ad un’attenzione particolare alla manutenzione degli edifici scolastici, fino alla realizzazione di una Bergamo (intesa come provincia) inclusiva di tutte le realtà sociali e rispettosa dell’ambiente.
“Le ultime proposte di realizzazione di una nuova ed inutile autostrada che collegherà, per soli 18 km., Bergamo a Treviglio e la non volontà di ridimensionare i voli su Orio dimostrano come la classe dirigente locale sia incapace di cambiare rotta e di staccarsi da un’idea di guadagno immediato e rapace. Quello bergamasco è un modello di sviluppo energivoro e inquinante che cerca di estrarre valore, profitto da ogni cosa”, commentano.
“Occorre una svolta, occorre pensare ad un altro modello di sviluppo rispettoso dell’ambiente, ad un’altra provincia ecocomapatible e solidale. Come può essere realizzabile? Evitando nuovi consumi di suolo e tutelando le aree agricole esistenti”, continua il testo.
Non risulta opportuna, quindi, in quest’ottica, la realizzazione di una nuova autostrada di collegamento tra Bergamo e Treviglio. Ed è necessario mettere al centro di una linea politica programmatica l’incentivazione dei trasporti pubblici e su ferro.
“Proponiamo di farsi promotori, con gli enti e le società interessate, del collegamento metropolitano Ponte San Pietro- Montello, del prolungamento fino a Vertova della tranvia della Valle Seriana e dell’attivazione di quella della Valle Brembana. Da riqualificare profondamente la linea ferroviaria da e per Milano, come da tempo richiesto dal Comitato Pendolari. Siamo favorevoli al treno per Orio che toglierebbe auto dalle strade, ma sosteniamo fortemente la necessità di ridurre i voli su Orio”, concludono i firmatari affermando anche che sosterranno alle elezioni del Consiglio coloro che avranno nel loro programma le proposte e le sensibilità riportate in questa lettera.
commenta