“Rapinati alla luce del sole alla stazione cittadina, com’è possibile?”. Se lo chiede Stefania C., mamma di un ragazzo 15enne che mercoledì 3 febbraio è stato aggredito all’uscita della stazione dei tram di Bergamo.
“È successo intorno alle 13, alla luce del sole – ci racconta la donna -. Mio figlio Filippo, assieme ad altri due compagni di classe, era appena sceso dal tram quando un ragazzo nordafricano si è avvicinato a uno di loro chiedendogli se volesse acquistare della sostanza stupefacente. Al suo rifiuto il pusher ha chiesto ai tre ragazzi dei soldi, minacciandoli di farli aggredire da altri cinque suoi complici che nel frattempo li avevano circondati”.
I tre studenti hanno mantenuto il sangue freddo e hanno estratto i portafogli: “Il nordafricano ha sfilato una banconota da quello di mio figlio – spiega Stefania -, poi se n’è andato insieme al suo gruppo. Non abbiamo ancora fatto denuncia alle forze dell’ordine, sto pensando di andare direttamente in Comune e dalla polizia locale”.
“Ora mi chiedo, siamo a Bergamo, in pieno giorno, un presidio militare forte alla nostra stazione, frequentata da studenti e pendolari, ritengo sia opportuno e doveroso. Dov’è la sicurezza – si chiede la madre – in un posto della città in cui transita così tanta gente?”.
“Un degrado simile – continua -, all’ingresso della nostra città, non è possibile: questa situazione va risolta per tutelare anche i nostri ragazzi”.
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