Il numero dei contagi in Italia sarebbe sottostimato del 50%: sarebbe questo il contenuto di un dossier che l’intelligence avrebbe fatto pervenire al presidente del Consiglio dimissionario Giuseppe Conte, secondo quanto riportato venerdì 29 gennaio dal quotidiano “la Repubblica”.
A incidere sulla presunta sottostima sarebbe stato il calo dei tamponi registrato a metà novembre: il dossier, in particolare, metterebbe l’accento sulla crescita dell’occupazione dei posti letto in terapia intensiva nella parte finale dell’anno alla quale, secondo i dati, non corrispondeva una ripresa dell’epidemia.
Poco prima di Natale la curva sarebbe quindi risalita e come prova ci sarebbe la stabilità della cifra dei pazienti a rischio vita negli ospedali, sempre oscillata attorno alle 2.580 unità.
Il pasticcio, evidenzia Repubblica, tra la metà di novembre, quando i tamponi furono un milione e mezzo, e la fine dell’anno, con quota 868mila: poi un nuovo balzo in avanti dal 13 gennaio in poi quando anche i test antigenici rapidi hanno iniziato a essere conteggiati nei bollettini insieme a quelli molecolari.
Un aggiunta che secondo l’intelligence avrebbe complicato i calcoli, rendendo impossibile il confronto con le serie storiche delle settimane precedenti.
Nel documento, dunque, gli 007 italiani metterebbero in guardia su due particolari aspetti: il primo è che la curva epidemiologica non sarebbe in contrazione verso il basso tanto quanto indicano i bollettini del ministero della Salute; il secondo è che i dati al momento non possono essere considerati attendibili per la decisione delle misure di contenimento del virus.
Ciò che viene suggerito, ora, è lo scorporamento dei tamponi rapidi e, soprattutto, di quelli effettuati per confermare la guarigione, in quanto solamente quelli della prima diagnosi dovrebbero concorrere a fotografare la situazione epidemiologica reale.
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