“Io non ho detto che non volevo accettare la zona rossa, tutte le settimane si fanno valutazioni (dei dati) e io pretendevo che venisse fatta la valutazione anche di questa settimana. Poi se siamo in un momento drammatico, da zona rossa è giusto che si stia in zona rossa”. Lo ha detto venerdì mattina a Radio Anch’io su Rai Radio 1 il presidente della Regione Attilio Fontana.
“Purtroppo – ha spiegato – la situazione che a marzo era concentrata su Bergamo adesso si è concentrata su Milano. E su Milano, che è una grande area urbana, la situazione è ancora grave come forse quella di marzo”.
“Io – ha proseguito – voglio vedere i dati degli ultimi 10 giorni, non li ho visti e non li ho potuti esaminare. Li valuterei per vedere se ci sono stati dei miglioramenti che secondo me ci sono stati. L’elaborazione dei dati non la facciamo noi, la fa il Cts e non li hanno ancora valutati. Li hanno in mano da martedì e vengono convocati sabato mattina per valutarli. È questa la cosa di cui mi lamento. Avrei voluto almeno una risposta dall’elaborazione dei dati che sono nelle mani del Cts da martedì mattina, perché le Regioni li hanno consegnati martedì”.
“Non sono i dati di un giorno che contano – ha sottolineato il presidente -, ma almeno quelli di una settimana. Io credo che si debba rispetto a chi ha fatto dei sacrifici negli ultimi 10 giorni. L’ordinanza della Regione Lombardia ha posto dei limiti ai nostri cittadini e credo che fosse doveroso tenerne conto. Poi io accetto ci si metta in zona rossa e che si applichino queste ulteriori restrizioni, ma pretendo che si valuti tutto quello che abbiamo fatto. Voglio poter dire ai miei cittadini, abbiamo fatto uno sforzo e non è bastato oppure grazie, è stato sufficiente”.
commenta